martedì 7 Ottobre 2025
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Ferriera di Servola: l’ultimo calore d’acciaio, un documentario

“L’ultimo calore d’acciaio”, un documentario che si configura come un affresco storico-sociale, esplora il declino e la metamorfosi di una delle più imponenti realtà siderurgiche italiane: la Ferriera di Servola.

La proiezione, prevista per il 8 ottobre nella Sala degli Atti parlamentari della Biblioteca del Senato Giovanni Spadolini, non è una semplice cronaca di eventi, bensì un’indagine profonda sul passaggio di testimone tra un’era industriale e una nuova fase definita da logiche digitali e sostenibili.

Il lavoro, frutto della sensibilità registica di Francesco De Filippo e della competenza tecnica di Diego Cenetiempo, prodotto dalla dinamica La Cappella Underground di Trieste, trascende la narrazione di un cambiamento infrastrutturale.

Attraverso un arco temporale che si concentra in un’unica, intensa giornata, il documentario traccia un percorso evocativo che intreccia immagini potenti, silenzi assordanti, la polvere che aleggia, il sudore che impregna, le fatiche del lavoro manuale e la fredda efficienza dei sistemi gestiti da colletti bianchi.
“L’ultimo calore d’acciaio” si pone come specchio di una transizione più ampia, un mutamento che investe il tessuto sociale e il rapporto tra l’uomo e il suo lavoro.

L’impianto siderurgico, un tempo cuore pulsante di un’economia basata sulla produzione pesante, si trasforma in un complesso logistico dominato da algoritmi e container, simboleggiando un’epoca in cui la produzione di beni materiali lascia il passo alla gestione di dati e informazioni.

La proiezione sarà arricchita dagli interventi della senatrice Tatjana Rojc, dell’ex senatore ed europarlamentare Gianni Pittella, e dello stesso De Filippo, che sottolinea come il documentario voglia cogliere le implicazioni umane e culturali di questa rivoluzione industriale.

Non si tratta solo di riconvertire un sito produttivo in una fonte di energia pulita, ma di comprendere come tale trasformazione influenzi le comunità, le professioni, e il significato stesso del lavoro.
Il documentario, con un linguaggio visivo poetico e suggestivo, si concentra sul rapporto dialettico tra l’uomo e le macchine, offrendo uno sguardo intimo attraverso le voci degli operai, dei protagonisti della trasformazione, e di esperti del settore, restituendo un quadro complesso e sfaccettato di un’epoca che si conclude e di un futuro ancora da definire.
Si tratta di un’occasione per riflettere sulle radici del nostro passato industriale e sulle sfide poste dalla sostenibilità e dall’innovazione tecnologica, con un occhio di riguardo al capitale umano che ha reso possibile un’era e che si trova ora a doverla reinventare.

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