21 settembre 2024 – 13:31
La complessa vicenda di Chipzilla, di cui abbiamo parlato recentemente su Affari e Finanza, si arricchisce di un nuovo capitolo secondo quanto riportato dal Wall Street Journal: sembra che il colosso dei chip Qualcomm abbia tentato di acquisire la concorrente Intel nei giorni scorsi, in un’operazione che sarebbe stata una delle più grandi operazioni di fusione e acquisizione degli ultimi anni. Fonti ben informate hanno sottolineato che al momento non è stato preso alcun provvedimento concreto, ma l’ipotesi di un’eventuale acquisizione di Intel – la cui valutazione sul mercato si aggira intorno ai 90 miliardi di dollari – rappresenterebbe un punto cruciale in una delle crisi più gravi affrontate dal gruppo nei suoi cinquant’anni di storia.Ci sono diversi dubbi sul percorso verso questa fusione, a partire dalle possibili implicazioni antitrust. Tuttavia, da un lato sarebbe garantito un forte sostegno politico e industriale da parte degli Stati Uniti, poiché si tratterebbe di rafforzare i campioni nazionali per competere a livello globale in un settore sempre più centrale nei rapporti geopolitici. Non è escluso che per portare a termine questa fusione sia necessario procedere a una sorta di smembramento di Intel. Il Wsj ricorda che c’era un tempo in cui Intel era l’azienda produttrice di chip più preziosa al mondo, ma quest’anno ha visto il valore delle sue azioni crollare del 60%. Venerdì scorso il titolo ha registrato un rialzo superiore al 3% dopo la notizia dell’interesse da parte di Qualcomm. Quest’ultima, attualmente con una capitalizzazione intorno ai 185 miliardi di dollari, ha registrato una crescita del 17% nell’anno ed è stata oggetto di una flessione del 3% venerdì.Dal punto di vista industriale, l’integrazione consentirebbe di combinare le competenze nel settore dei cellulari detenute da Qualcomm con quelle sui PC e server possedute da Intel. È evidente che ci sarebbe poi la sfida nel recuperare terreno rispetto a Nvidia nel campo dell’intelligenza artificiale. In questa partita in cui i governi giocano un ruolo sempre più attivo, sono in gioco anche potenziali sovvenzioni per gli impianti produttivi di Intel negli Stati Uniti per un valore totale stimato in 8,5 miliardi.Nella scorsa settimana Intel è stata al centro dell’attenzione anche in Europa perché ha posticipato di due anni il progetto relativo alla costruzione dei suoi impianti nella Germania orientale: secondo il Ministro dell’Economia tedesco Robert Habeck, si tratta…