Felice Magliano e gli Internati: Un Silenzio da Riscoprire

0
14

“Il Silenzio Spezzato: Felice Magliano e la Memoria degli Internati Militari Italiani”Il libro di Lorella Beretta, “La luna al suo comando”, pubblicato da Castelvecchi, emerge come una luce necessaria in un panorama storico ancora troppo parziale.
Si tratta di un’opera che restituisce alla memoria, con intensa umanità, una pagina oscura e a lungo silenziata della Seconda Guerra Mondiale: la vicenda degli internati militari italiani (IMI).
Questi uomini, circa seicentomila, rifiutarono l’ordine di arruolarsi nelle forze tedesche, prima nella Wehrmacht e poi nella Repubblica Sociale Italiana, dopo l’Armistizio di Badoglio, scegliendo la dignità della non adesione.
Beretta ha saputo cogliere l’essenza di questa scelta, attraverso la testimonianza straordinaria di Felice Magliano, uno degli IMI, scomparso a 108 anni nel 2022.
L’intervista, realizzata con estrema cura e sensibilità, è un affresco vivido e commovente di un’esperienza segnata dalla sofferenza, dalla privazione e dalla costante minaccia.

Magliano, ex bracciante originario del Cilento, racconta con lucidità e orgoglio il suo rifiuto, definendo la sua posizione con la parola “No!”, un grido di resistenza interiore che incarna la volontà di non tradire la propria patria.
Il libro non si limita alla cronaca dei campi di concentramento.
Grazie anche alle toccanti lettere di sua moglie Gaetana, soprannominata “Tanella”, si rivela l’amore profondo e inscalfibile che li ha sostenuti durante quegli anni bui.

I versi dedicati a lei, come quello che dà il titolo al libro, “Ha la bellezza del sole / la luna al suo comando la fa stare,” sono un’ode alla resilienza dello spirito umano, capacita di trovare bellezza e speranza anche nelle circostanze più avverse.

“La luna al suo comando” colloca la storia di Magliano in un contesto più ampio, ricordando che tra gli internati vi erano figure di spicco, intellettuali e scrittori come Tonino Guerra, Giovanni Guareschi e Mario Rigoni Stern, ognuno portatore di una propria storia di resistenza e di sofferenza.

Si fa riferimento al libro di Alessandro Natta, “L’altra resistenza”, sottolineando come l’esperienza degli IMI rappresenti una componente essenziale della Resistenza italiana, un contributo spesso marginalizzato dalla storiografia ufficiale.
La prefazione di Liliana Segre, anch’essa testimone di orrori inauditi, aggiunge un ulteriore livello di profondità al libro.
Ricordando suo marito Alfredo Belli, Segre riflette sulla difficoltà di far emergere la verità sulla resistenza degli internati, a causa delle ambiguità interpretative e dei giudizi severi da parte di entrambe le forze politiche del dopoguerra.

La loro scelta di tacere, infatti, derivava dalla consapevolezza di essere percepiti come traditori per alcuni, come figure problematiche per altri.
Le ultime parole di Magliano, ripetute più volte durante l’intervista – “nunn’i facìti, ‘i ‘uerre… aviti capit?” – risuonano come un appello disperato, un monito universale contro la follia della guerra e l’importanza di trarre lezioni dal passato.
“La luna al suo comando” non è solo la storia di un uomo, ma la storia dell’umanità che lotta per la libertà, un’eredità preziosa da custodire e trasmettere alle future generazioni, affinché le parole di Magliano possano finalmente essere comprese e ascoltate.