martedì 25 Novembre 2025

CGIL Lombardia in mobilitazione: sciopero e protesta per Gaza

In risposta al tragico evento che ha coinvolto la Flottilla umanitaria diretta verso la Striscia di Gaza, la CGIL Lombardia ha promosso un’ampia mobilitazione territoriale, articolata in quindici iniziative di protesta e dissenso che si sono dispiegate in diverse città della regione.

Questo sciopero generale, più che una mera rivendicazione sindacale, si configura come un atto di profonda denuncia e un vibrante richiamo ai valori cardine della convivenza civile, della sicurezza collettiva e della pace globale.

Il cuore pulsante di questa giornata di mobilitazione è stato il corteo milanese, partito alle ore 9 da Porta Venezia e culminato in un presidio di protesta presso il Politecnico, in Piazza Leonardo da Vinci.
Parallelamente, una rete di iniziative si è sviluppata in tutta la Lombardia: a Como, un corteo ha attraversato il centro storico fino a Piazza Cavour, mentre a Lecco, sulle sponde del lago, un presidio ha riunito manifestanti in Piazza Diaz, mezz’ora prima dell’inizio ufficiale.
La protesta ha assunto connotazioni locali anche in città come Crema, dove un corteo è partito da Piazza Duomo per raggiungere Piazza Garibaldi, e Monza, dove i manifestanti hanno sfilato da Piazza Castello fino all’Arengario di Piazza Roma.
Brescia e Bergamo si sono unite alla protesta con presidi rispettivamente in Largo Formentone e in Piazza Matteotti, mentre a Lodi, in serata, un presidio ha espresso il proprio dissenso davanti alla Prefettura in Corso Umberto.
Il pomeriggio ha visto una mobilitazione a Mantova, con un presidio in Piazza Gramsci, e un anticipato inizio di protesta a Pavia, con un raduno alle 7.30 in Piazza della Stazione.
Sondrio si è unita alla protesta con un presidio davanti alla Prefettura, mentre l’area del Ticino-Olona è stata rappresentata da un raduno a Legnano (Milano) in Piazza San Magno.
Anche la Valcamonica ha espresso la propria voce attraverso una manifestazione a Breno (Brescia).

La CGIL Lombardia ha ribadito che questa giornata di sciopero non si limita alla contestazione di specifiche politiche o decisioni, ma si eleva a un monito più ampio, un appello alla responsabilità collettiva di fronte a violenze che ledono la dignità umana e minacciano la stabilità internazionale.

L’azione sindacale si fa portavoce di una coscienza civile che non può rimanere indifferente di fronte a tragedie che mettono a repentaglio i principi fondamentali su cui si fonda la convivenza pacifica: la libertà di movimento, il diritto alla sicurezza e la necessità imperativa di perseguire la pace tra i popoli.

Questa mobilitazione rappresenta quindi un atto di solidarietà nei confronti delle vittime e un richiamo urgente alla diplomazia e al dialogo come strumenti imprescindibili per risolvere conflitti e prevenire ulteriori sofferenze.

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