La recente ondata di maltempo che ha investito la Lombardia, con un’intensità e una durata eccezionali, sta spingendo le istituzioni regionali a richiedere un intervento urgente a livello nazionale.
Il Governatore Attilio Fontana ha formalizzato, con una comunicazione indirizzata alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, la necessità di dichiarare lo stato di emergenza, un provvedimento che si configura come cruciale per sbloccare risorse finanziarie e semplificare le procedure burocratiche necessarie alla ripresa delle aree colpite.
L’escalation degli eventi avversi, iniziata il 9 settembre e protrattasi con picchi di gravità fino ai giorni nostri, ha messo a dura prova la resilienza del territorio lombardo.
Non si tratta di una singola alluvione, ma di una sequenza di perturbazioni che hanno innescato una catena di conseguenze devastanti.
L’area compresa tra Como e Lecco è stata epicentro di fenomeni meteorologici particolarmente violenti, caratterizzati da precipitazioni torrenziali e incrementati da un contesto idrogeologico già fragile.
Il 22 settembre ha poi segnato un’ulteriore fase critica, con allagamenti di vasta portata a Milano, che hanno coinvolto infrastrutture vitali e abitazioni private.
L’impatto non si è limitato al capoluogo, estendendosi a un ampio ventaglio di province: Como, Monza, Varese, Sondrio, Bergamo, Brescia, Lecco e Pavia hanno riportato ingenti danni, testimonianza di una vulnerabilità diffusa.
La richiesta di stato di emergenza non si fonda unicamente sulla gravità dei danni materiali, quantificabili in termini di abitazioni inagibili, infrastrutture compromesse e attività produttive sospese.
Si pone, altresì, l’urgenza di affrontare le implicazioni sociali ed economiche a lungo termine.
La perdita di raccolti, l’interruzione delle filiere produttive, la compromissione del turismo e l’impatto sulla psicosocialità delle comunità colpite richiedono un intervento mirato e tempestivo.
L’invocazione dello stato di emergenza si configura, quindi, come un atto di responsabilità istituzionale volto a garantire un supporto concreto e strutturato alla Lombardia, permettendo di accelerare la ricostruzione, prevenire ulteriori rischi e sostenere la popolazione nel percorso di ripresa.
La complessità della situazione richiede un approccio integrato, che coinvolga a tutti i livelli, per affrontare le sfide immediate e gettare le basi per un futuro più sicuro e resiliente.
La fragilità del territorio, aggravata dai cambiamenti climatici, sottolinea l’importanza di investire in opere di prevenzione e mitigazione, per ridurre la vulnerabilità e proteggere le comunità dalle future emergenze.