La vicenda Thermoplay di Pont-Saint-Martin si conclude con un accordo che, pur segnando un arretramento rispetto alle iniziali previsioni, riflette un compromesso complesso tra le esigenze aziendali e la tutela dei diritti dei lavoratori.
Invece dei 17 licenziamenti inizialmente prospettati, l’azienda si è vista costretta a ridurre la platea degli esuberi a dieci unità, con la possibilità concreta di reinserire in organico sette dipendenti, sebbene con una potenziale revisione delle mansioni e una conseguente commiserazione della retribuzione.
Ulteriori due posizioni potrebbero essere salvaguardate a condizioni analoghe.
Il pacchetto di indennità economiche, destinato a coloro che dovranno lasciare l’azienda, è stato significativamente incrementato, arrivando a contemplare tra le cinque e le ventiquattro mensilità, un miglioramento sensibile rispetto alla proposta iniziale presentata dalla direzione.
Questo risultato, frutto di un’intensa mediazione sindacale, testimonia l’efficacia del dialogo tra le rappresentanze dei lavoratori – Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm Uil e Savt Industrie, supportate dalle RSU – e l’azienda.
L’accordo, formalmente sancito il 14 ottobre presso la sede di Confindustria Valle d’Aosta, segue un percorso che ha visto l’acquisizione da parte di un fondo statunitense di una quota significativa dell’azienda Thermoplay, realtà specializzata nella progettazione e produzione di sistemi di iniezione a canale caldo per lo stampaggio di materie plastiche, un settore cruciale per l’industria plastica.
La riorganizzazione aziendale, apparentemente motivata da dinamiche di mercato globali, si è tradotta in una ristrutturazione interna che ha colpito prevalentemente gli uffici di acquisti, finanza e commerciale, alimentando sospetti di una strategia volta all’esternalizzazione di tali funzioni.
L’azione sindacale ha permesso di attenuare l’impatto sociale della crisi, sebbene l’obiettivo primario, quello di evitare qualsiasi licenziamento, non sia stato pienamente raggiunto.
Come sottolinea Fabrizio Graziola, segretario generale della Fiom Cgil Valle d’Aosta, “abbiamo ridotto i licenziamenti alla metà.
Questo risultato è stato possibile grazie a un impegno costante nel tutelare i diritti dei lavoratori, ottenendo un miglioramento sostanziale delle condizioni economiche per coloro che lasceranno l’azienda.
”La vicenda Thermoplay solleva interrogativi più ampi sulla crescente influenza dei capitali esteri sulle realtà industriali locali, e sulla necessità di bilanciare gli obiettivi di competitività aziendale con la salvaguardia dell’occupazione e la tutela del benessere dei lavoratori, elementi fondamentali per la sostenibilità di un modello economico equo e duraturo.
L’accordo raggiunto rappresenta un passo nella giusta direzione, ma sottolinea anche la fragilità dei diritti dei lavoratori di fronte a dinamiche di mercato sempre più complesse e globali.







