L’iniziativa “Bimbi in Forma” dell’Emilia-Romagna sta fornendo risultati incoraggianti nella lotta all’obesità infantile, come dimostra uno studio recente dell’Università di Bologna pubblicato sulla prestigiosa rivista Nutrients.
L’analisi preliminare dei dati raccolti finora rivela che quasi un terzo dei partecipanti, bambini e adolescenti tra i 2 e i 17 anni con problematiche di sovrappeso e obesità, ha mostrato una diminuzione significativa dell’Indice di Massa Corporea (BMI), con un sorprendente 16% che ha transitato a una classe di peso inferiore.
Il programma, attivo dal 2017, si distingue per un approccio multidisciplinare, che va ben oltre la semplice indicazione di una dieta corretta e di un aumento dell’attività fisica.
Si concentra infatti su un supporto psicosociale completo, riconoscendo il ruolo cruciale della famiglia come fulcro del cambiamento comportamentale.
L’intervento mira a costruire consapevolezza, fornire strumenti pratici e rafforzare la resilienza, affrontando le complesse dinamiche che spesso alimentano le abitudini alimentari scorrette e la sedentarietà.
L’indagine, coordinata dal professor Lamberto Manzoli, ha evidenziato come l’efficacia dell’intervento sia particolarmente marcata nei bambini e negli adolescenti di età superiore agli 8 anni e con obesità più accentuata.
Questo suggerisce una possibile necessità di personalizzare ulteriormente l’approccio in base all’età e alla gravità della condizione, ottimizzando le risorse e massimizzando l’impatto.
La ricerca sottolinea la necessità di strategie mirate, considerando le specifiche sfide e i bisogni di ogni fascia di età.
Il contesto nazionale e globale è allarmante.
In Emilia-Romagna, circa il 18,6% dei bambini di 9 anni presenta sovrappeso, mentre il 7% soffre di obesità.
A livello mondiale, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha registrato un aumento drammatico della prevalenza dell’obesità infantile e adolescenziale, passando dal 2% nel 1990 all’8% nel 2022, un dato che riflette una tendenza preoccupante a livello globale, strettamente legata a cambiamenti nelle abitudini alimentari, alla crescente urbanizzazione e alla diminuzione dell’attività fisica.
L’assessore regionale alla Salute, Massimo Fabi, sottolinea come questi risultati siano la conferma che la Regione sta investendo in modo corretto, con un focus sull’educazione alla salute e sul supporto alle famiglie.
Combattere l’obesità infantile non è solo una questione di dieta e esercizio fisico, ma una sfida che richiede un impegno a lungo termine per promuovere stili di vita sani fin dalla prima infanzia, con particolare attenzione ai bambini provenienti da contesti socio-economici svantaggiati, che spesso sono più esposti a fattori di rischio.
L’iniziativa “Bimbi in Forma” si configura quindi come un modello di prevenzione primaria che punta a costruire una generazione di adulti più sani e consapevoli.