(Adnkronos) – Fino a qualche anno fa l'idea di un'intelligenza artificiale capace di imitare la mente umana sembrava fantascienza, eppure oggi centinaia di milioni di utenti usano ChatGPT. Dietro questa rivoluzione c'è un ragazzo del Missouri che sognava la Silicon Valley e a che a 40 anni ha già vissuto tantissime vite. Sam Altman era solo un bambino quando i suoi genitori gli regalarono un computer e lui si trasformò in un programmatore autodidatta, a 26 anni lo chiamavano 'Startup Yoda' e a 30 anni aveva già fondato OpenAI, il laboratorio di ricerca che ha creato ChatGPT. Ora dalla penna del giornalista
Pier Luigi Pisa arriva 'Valeva la pena tentare', un libro che racconta la storia di Altman e come questa si intreccia a quella dei più importanti personaggi della rivoluzione tecnologia, da Steve Jobs a Elon Musk. "L’idea di scrivere un libro è stata determinata da una sorta di urgenza, il fatto che non ci fossero libri che raccontassero Sam Altman, oggi volto dell’intelligenza artificiale. Pensavo ci fosse la necessità di fare un ritratto", dice all'Adnkronos Pier Luigi Pisa. Durante la stesura, spiega il giornalista, Ekon Musk "ha fatto causa a OpenAi per aver tradito i suoi scopi originari, quelli di essere una no profit. Questo ha fatto sì che uscissero email e documenti che permettono di raccontare la storia mentre si sta facendo. Abbiamo saputo adesso come è nata OpenAi e che nella prima email Sam Altman citava il Progetto Manhattan, dimostrando che c'era una volontà precisa di accostare il loro progetto sull'intelligenza artificiale e quello che portò alla bomba atomica". Nato nel 1985, Sam Altman è riuscito a diventare il simbolo mondiale dell'intelligenza artificiale, nonostante "non abbia scritto una riga di codice di Chatgpt", dice Pisa. "Sam Altman ha tanti volti, è indecifrabile, non ti dà mai la sensazione di poterlo capire fino in fondo, ha sempre questo aspetto composto da bravo ragazzo, non perde mai la pazienza, non dà mai l’impressione di essere in difficoltà", continua. La sua popolarità non raggiunge al momento quella di personaggi come "Steve Jobs, Mark Zuckerberg o Bill Gates ma nell’opinione pubblica sta scalando velocemente le posizioni delle persone più note al mondo in ambito tech", spiega l'autore. Attraverso i racconti di chi lo conosce e i documenti emersi e citati in 'Valeva la pena tentare', è chiaro che Altman abbia notevoli capacità strategiche. "La sua prima startup – ricorda Pier Luigi Pisa – non è un successo, ma lui ha 20 anni, è andato a trattare con i giganti delle tech e riesce a imporsi come presidente di Y Combinator, l’acceleratore più importante d’America. Ha una capacità forte pur non essendo un vero innovatore. Non ha scritto una riga di codice di ChatGpt, non si è sporcato le mani, ma è stato l’abile stratega che è riuscito a commercializzare questo prodotto applicando tutto quello che aveva imparato nel mondo startup a un laboratorio che doveva essere no profit e che lui è riuscito a rendere un’azienda che ora vende prodotti e si prepara a permeare tutti gli ambiti della società". Nel libro Sam Altman è raccontato a tutto tondo. Dall'infanzia nel Missouri, alla fondazione a soli 19 anni di Loopt, un'applicazione mobile di social networking basata sulla geolocalizzazione. Poi il fallimento, l'entrata nell'acceleratore di startup 'Y Combinator' e la nomina a presidente. "La parte più importante è tutto quello che avviene prima di ChatGpt, non dopo. Rimettere insieme quei pezzi del passato, aiuta le persone a capire non solo il futuro che ci attende ma su quali basi si poggia una ricerca così smodata del profitto, del vendere un prodotto", dice Pier Luigi Pisa. Nel dicembre 2015, Altman ha co-fondato OpenAI insieme a personaggi di spicco come Elon Musk, Jessica Livingston e Peter Thiel. Si tratta di un'organizzazione di ricerca fondata con l'obiettivo di promuovere e sviluppare un'intelligenza artificiale amichevole a beneficio dell'umanità. Tra gli investitori, oltre a Elon Musk, Microsoft e Amazon Web Services. Nel team i migliori ricercatori sul tema proprio come era successo negli anni '40 per il Progetto Manhattan, il programma atomico statunitense che ha portato alle bombe di Hiroshima e Nagasaki. In questo caso però, proprio perché Sam Altman è consapevole di avere tra le mani una tecnologia potenzialmente devastante, lo scopo è fare del bene e aiutare l'umanità. Da lì nascerà ChatGpt. L'ambizione di Sam Altman ha incontrato un successo inaspettato, fiumi di denaro e il timore globale di una tecnologia fuori controllo. Mentre OpenAI insegnava alle macchine a ragionare, e si trasformava in un potente colosso tech, all’interno dell’azienda si sono consumati drammi profondamente umani: battaglie di potere, tradimenti, addii dolorosi. In 'Valeva la pena tentare' Pier Luigi Pisa intreccia la storia personale e professionale di Sam Altman a grandi eventi del passato. Capitolo dopo capitolo, il lettore si trova di fronte alla storia della nascita dell'Università di Stanford, a Oppenheimer e la bomba atomica, agli esordi di Steve Jobs. "Le intuizioni di OpenAi si basano su tante ricerche, sono frutto di tensioni e ambizioni. Le storie laterali che ho scelto – spiega l'autore – sono tutti semi di un progresso che accompagnano l’ascesa di OpenAi. Il libro è aperto a tutti, non volevo trasformarlo in un testo di nicchia. Per questo tutte le storie che ho scelto raccontano non solo questa tecnologia, ma soprattutto gli esseri umani che ci sono dietro. Sono storie emblematiche, che mettono in luce le debolezze degli esseri umani". Tra queste, per esempio, un breve excursus nel gioco da tavolo Go e dei motivi che hanno portato a utilizzarlo per sviluppare un'intelligenza artificiale. Dopo anni di tentativi, è stato AlphaGo di Google il primo software capace di battere un maestro umano. "Dobbiamo ricordarci che in quel caso non è un macchina a battere un uomo, ma tutte le persone che hanno lavorato a quel software. Per arrivare alla singola intuizione umana, centinaia di persone hanno dovuto mettersi insieme. E così oggi quando ci interfacciamo a ChatGpt, ci stanno rispondendo secoli di umanità", spiega l'autore del saggio. Conoscere meglio Sam Altman ci porta a capire meglio cosa c'è dietro ChatGpt e immaginare con più chiarezza il futuro. "Un esempio è la generazione dei video. La tecnologia che oggi consente di replicare qualsiasi persona reale o di fantasia dà la possibilità alla disinformazione di crescere. Non sappiamo più cosa sia vero e cosa non lo sia. E il problema è che se non crediamo più a niente, a soffrire sono l'informazione e la democrazia. Come facciamo a prendere scelte liberali se viviamo in questo contesto falsato?", si chiede Pier Luigi Pisa. "OpenAi vuole aprire un social, dare la possibilità di fare acquisti online, fare un device che si può indossare e portare con sé, entrare nella produzione di video hollywoodiani. Vuole essere ovunque. Bisogna essere consapevoli per gestire le rivoluzioni più profonde che arriveranno", conclude il giornalista. (di Corinna Spirito)
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