Il governo di Nicolas Maduro ha respinto con fermezza la decisione della giustizia argentina che ha emesso un mandato di cattura internazionale nei confronti del presidente venezuelano, del ministro degli Interni Diosdado Cabello e di altre trenta persone per reati di lesa umanità, in relazione alla repressione dell’opposizione seguita alle contestate elezioni presidenziali del 28 luglio. Parallelamente, il procuratore generale della Repubblica filo-chavista Tarek William Saab ha dichiarato di aver emesso un’allerta rossa all’Interpol per l’arresto del presidente argentino Milei per il presunto “furto” dell’aereo venezuelano sequestrato nel 2022 a Buenos Aires e trasferito a Miami con il consenso dell’esecutivo Milei, poiché soggetto a sanzioni statunitensi.Il comunicato del ministero degli Esteri di Caracas definisce il mandato d’arresto della giustizia argentina come una riprovevole rappresaglia orchestrata dal governo Milei al fine di minare la sovranità venezuelana e screditare un processo costituzionale e democratico. Si sottolinea inoltre che tale decisione manca di fondamento e viola la giurisdizione degli Stati nonché le immunità garantite al presidente e ai funzionari di alto livello.La mossa dei giudici argentini è stata motivata dalla richiesta presentata il 17 settembre dagli esponenti del Foro argentino per la Difesa della democrazia (Fadd) ed è estesa a tutti i funzionari implicati nelle violazioni dei diritti umani denunciate da testimonianze riservate, nonché dai rapporti delle Nazioni Unite e della Commissione interamericana per i Diritti Umani (Cidh).
Il Venezuela respinge il mandato di cattura argentino contro Maduro. Caracas denuncia una mossa contro la sovranità nazionale.
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