25 settembre 2024 – 15:45
Nella giornata successiva all’inizio delle lezioni del nuovo anno accademico, un’azione decisa della Digos ha portato al sequestro di un’aula al Politecnico, precedentemente occupata durante le proteste a favore della Palestina. Si tratta dell’uletta del Dipartimento di Elettronica e Telecomunicazioni, trasformata in uno spazio di ritrovo durante il periodo delle manifestazioni. Dopo diversi mesi dall’occupazione, le forze dell’ordine sono intervenute con determinazione. Un foglio affisso sull’uscio richiama gli eventi della primavera scorsa, quando il rettore Stefano Corgnati chiese l’intervento della Polizia a causa dei danni provocati dagli occupanti pro Palestina alla struttura universitaria.Le indagini condotte dalla Digos hanno portato alla decisione della Procura di sequestrare l’aula in questione per presunti reati commessi. Il Senato accademico ha sempre ribadito l’importanza di ripristinare la legalità negli spazi universitari, garantendo il rispetto delle regole interne. Il rettore del Politecnico ha commentato positivamente l’intervento dell’autorità giudiziaria come una misura necessaria per ristabilire l’ordine e la corretta gestione degli ambienti universitari.Tuttavia, la reazione degli studenti non si è fatta attendere. Il collettivo di sinistra Cambiare Rotta ha criticato aspramente il sequestro dell’aula, definendolo una mossa politica volta a reprimere il dissenso e creare divisioni all’interno della comunità studentesca. La decisione delle autorità giudiziarie è stata considerata singolare proprio nel momento in cui riprendevano le attività didattiche.Gli ex occupanti tornati nell’aula prima del sequestro hanno espresso stupore per la tempistica dell’intervento, ipotizzando un possibile messaggio politico dietro questa azione. Nonostante la fine dell’occupazione al Politecnico, il movimento a favore della Palestina promette che la loro lotta continuerà senza sosta.
