mercoledì 8 Ottobre 2025
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Udine: Manifestazione contro Italia-Israele, appello all’annullamento

Questa mattina, tra le otto e le nove, un presidio vibrante e pacifico si è consumato di fronte alla Prefettura di Udine, animato dal Comitato per la Palestina locale.

Circa cinquanta persone hanno partecipato alla manifestazione, esprimendo con forza la loro preoccupazione per l’imminente partita di calcio Italia-Israele, prevista per il 14 ottobre allo stadio Friuli, e definendola un atto di insensibilità profonda in un momento storico segnato dalla devastante crisi umanitaria a Gaza.

Il Comitato ha contestato la decisione di ospitare un evento sportivo di tale portata, sottolineando come esso possa essere percepito come una forma di legittimazione e distrazione dalla gravità della situazione in Palestina.
I manifestanti hanno articolato la loro richiesta di annullamento non solo in termini etici e morali, ma anche in termini di sicurezza pubblica, invocando le recenti dichiarazioni incendiarie rilasciate da alcuni giocatori israeliani e la potenziale escalation di tensioni legate alla presenza di tifoserie ostili.
La loro argomentazione si è estesa a una riflessione più ampia sul ruolo, spesso sottovalutato, del calcio come strumento di propaganda e di soft power da parte dello Stato di Israele.
Il dialogo con il Prefetto Domenico Lione si è rivelato un’occasione per esporre le ragioni del dissenso, sebbene quest’ultimo abbia ribadito la propria impossibilità di intervenire in decisioni di natura prettamente politica.
Il Comitato, tuttavia, ha insistito sull’urgenza di una presa di posizione che vada oltre la mera constatazione della drammaticità degli eventi, suggerendo che l’immagine di un’Italia accogliente verso un evento sportivo israeliano possa risultare profondamente contraddittoria rispetto ai valori di solidarietà e rispetto dei diritti umani che la comunità internazionale è chiamata a difendere.
La conclusione del presidio si è concretizzata con la consegna formale di un documento dettagliato, destinato alla Questura e alla Prefettura, che approfondisce l’analisi del calcio come veicolo di narrazione politica e di costruzione dell’identità nazionale israeliana.

Il documento evidenzia come l’organizzazione di eventi sportivi possa essere funzionale a minimizzare le conseguenze del conflitto e a presentare un’immagine distorta della realtà palestinese, oscurando le sofferenze della popolazione civile e perpetuando un clima di ingiustizia.

L’azione del Comitato per la Palestina di Udine rappresenta quindi un appello alla responsabilità civile e un invito a non silenziare le voci che denunciano le disuguaglianze e le violazioni dei diritti umani.

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