L’Autorità garante della Concorrenza e del mercato, grazie alla segnalazione di un informatore anonimo, ha avviato un’indagine nei confronti delle aziende Amica Chips e Pata per presunte pratiche anticoncorrenziali nel settore della produzione e vendita di patatine a marchio privato destinate alle catene di supermercati. Secondo quanto emerso, le due società avrebbero messo in atto una strategia concertata per suddividersi il mercato, mantenendo i prezzi artificialmente alti e danneggiando così la concorrenza. Questa presunta intesa restrittiva della concorrenza potrebbe avere gravi ripercussioni sul libero mercato, limitando la scelta dei consumatori e impedendo l’ingresso di nuovi operatori. L’Autorità si impegna a garantire la trasparenza e la correttezza delle dinamiche competitive, tutelando gli interessi dei consumatori e promuovendo un sano sviluppo del mercato. La collaborazione dei whistleblowers è fondamentale per individuare comportamenti sleali e illegali che minano la libera concorrenza, permettendo all’Autorità di intervenire tempestivamente per ripristinare condizioni di equità tra le imprese. In un contesto economico sempre più globalizzato e competitivo, è essenziale contrastare qualsiasi forma di cartello o accordo lesivo della concorrenza al fine di garantire un ambiente commerciale sano e dinamico.
Indagine anticoncorrenziale: l’intervento dell’Autorità per garantire equità nel mercato
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