Nonostante il persistente buon andamento del mercato del lavoro in Italia da oltre tre anni, le criticità principali rimangono pressoché intatte. La Cisl evidenzia tre punti critici: il divario territoriale, la bassa occupazione e l’alta inattività giovanile, unitamente al marcato divario di genere. Secondo i dati riportati nel Report sull’occupazione, l’Italia si colloca all’ultimo posto nell’Unione Europea per quanto riguarda il tasso complessivo di occupazione, attestandosi al 62,3%. Questo dato è influenzato principalmente dalla ridotta presenza femminile nel mondo del lavoro, con un tasso di occupazione pari al 53,5%, quasi 13 punti percentuali al di sotto della media europea.Nonostante ciò, la Cisl rileva una nota positiva nell’andamento dell’occupazione nel Sud Italia, definendo incoraggiante tale tendenza. I dati forniti dall’Istat relativi al secondo trimestre del 2024 confermano i trend positivi emersi dopo il periodo pandemico. Si registra una costante crescita dell’occupazione da più di tre anni, con un incremento di 329 mila posti di lavoro nell’ultimo anno. Il numero totale degli occupati ha superato per la prima volta i 24 milioni a luglio, con un aumento del 3,3% dei dipendenti a tempo indeterminato e una diminuzione del 6,7% dei contratti a termine.Inoltre, si osserva una riduzione della quota dei contratti temporanei sul totale degli impieghi da oltre due anni, attestandosi al 12%. Le imprese sono sempre più incentivare ad offrire contratti stabili a causa della carenza di competenze sul mercato del lavoro. Si assiste anche ad una ripresa del lavoro autonomo come ulteriore segnale positivo per l’economia italiana.
Criticità persistono nel mercato del lavoro italiano nonostante trend positivo: Cisl evidenzia divario territoriale, bassa occupazione giovanile e inattività femminile. Dati confermano crescita occupazionale nel Sud Italia. Aumento posti di lavoro e contratti stabili, ma carenza di competenze ancora presente.
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