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Sempio-Poggi: Scandalo tra Avvocati, Accuse di Manipolazione

La vicenda che coinvolge Andrea Sempio, principale sospettato nella tragica scomparsa e morte di Chiara Poggi a Gambara, si infittisce ulteriormente, intrecciandosi a un complesso scenario di accuse reciproche e insinuazioni che sollevano interrogativi sulla condotta di diversi attori legali coinvolti.
L’avvocato Massimo Lovati, uno dei legali di Sempio, ha espresso la propria intenzione di difendersi autonomamente in relazione alla chiusura delle indagini che lo vedono accusato di diffamazione a carico dello studio legale Giarda.
La denuncia, orchestrata dal pubblico ministero milanese Fabio De Pasquale, trae origine da dichiarazioni rilasciate dall’avvocato Lovati lo scorso 3 marzo.

In quell’occasione, il legale aveva avanzato pesanti accuse, sostenendo che l’inchiesta relativa al delitto di Garlasco del 2017 fosse il risultato di una manipolazione orchestrata dalla difesa Giarda.

Queste accuse si sono spinte oltre, implicando un coinvolgimento più ampio, suggerendo che la manipolazione fosse stata alimentata da investigatori legati allo studio degli avvocati Fabio Giarda e Giada Bocellari, i quali avevano assistito il fidanzato di Chiara, Marco Stasi, condannato in via definitiva a 16 anni di reclusione.

L’accusa più grave, e potenzialmente la più rilevante, riguarda la presunta acquisizione clandestina di materiale genetico (DNA) appartenente ad Andrea Sempio da parte di questi investigatori, al fine di indirizzare le indagini in una direzione predeterminata.
Questa nuova ondata di accuse si inserisce in un quadro già complesso, segnato da anni di polemiche e controversie attorno all’indagine originale.

Il caso Poggi, fin dall’inizio, è stato caratterizzato da incongruenze, depistaggi e una serie di elementi che hanno alimentato dubbi sulla corretta ricostruzione dei fatti.
La figura di Andrea Sempio, inizialmente relegato a un ruolo marginale, è riemersa con forza, alimentando l’ipotesi di una manipolazione delle prove.

L’affermazione di Lovati, se confermata, getterebbe una luce inquietante sulla condotta degli avvocati Giarda e Bocellari, e sulla loro possibile responsabilità in una distorsione della giustizia.
La vicenda solleva questioni fondamentali sulla deontologia professionale, sul ruolo degli investigatori privati e sulla necessità di garantire una piena trasparenza nelle indagini penali.
La decisione di Lovati di difendersi autonomamente evidenzia la gravità delle accuse e la volontà di chiarire definitivamente la verità sulla morte di Chiara Poggi, svelando eventuali collusioni o comportamenti illeciti che avrebbero potuto compromettere l’equità del processo.
La sua posizione potrebbe aprire nuove linee di indagine e portare alla luce elementi finora inesplorati, contribuendo a ridefinire la narrazione di uno dei casi giudiziari più controversi degli ultimi anni.

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