28 settembre 2024 – 12:45
Un allarme per la salute dei bambini europei è stato lanciato da uno studio internazionale che ha coinvolto Torino insieme ad altre dieci città europee. Questa ricerca, che ha analizzato oltre 60 mila bambini, è stata condotta nell’ambito dei progetti ATHLETE e LifeCycle, con la partecipazione dell’Unità di Epidemiologia dei Tumori della Città della Salute di Torino e dell’Università degli Studi di Torino. I risultati di questo studio sono stati appena pubblicati sulla rivista scientifica Social Science e Medicine.Le undici città prese in esame presentano contesti urbani molto diversificati sotto molteplici aspetti come la posizione geografica, l’amministrazione, la popolazione e la cultura. L’Italia ha contribuito a questa ricerca grazie ai dati raccolti dal Progetto NINFEA. Si è cercato di analizzare la relazione tra la posizione socioeconomica del bambino alla nascita e diversi aspetti relativi agli stili di vita e all’ambiente urbano in cui vivono i bambini dai 0 ai 4 anni utilizzando l’approccio dell’esposomica.L’esposoma si riferisce alla totalità delle esposizioni ambientali di una persona nel corso della sua vita, provenienti da fonti esterne come sostanze chimiche, inquinanti atmosferici, stile di vita e dieta, ma anche da fattori interni come il metabolismo, fattori infiammatori e microbiota. In questo studio ci si è concentrati sull’esposoma esterno considerando due indicatori principali: il reddito famigliare e il livello di istruzione materna.I risultati hanno evidenziato che i bambini con un basso stato socioeconomico erano meno allattati al seno e consumavano meno uova, pesce, frutta e verdura rispetto ai coetanei con un livello socioeconomico più elevato. Inoltre, trascorrevano più tempo davanti alla TV, possedevano più animali domestici e erano più esposti al fumo passivo. Queste differenze già prima dell’inizio della scuola mettono i bambini svantaggiati rispetto ai loro coetanei.Per superare o quantomeno attenuare queste disuguaglianze sociali è necessario intervenire migliorando le abitudini alimentari e gli stili di vita sin dalla prima infanzia e creando città più salubri per tutti i suoi abitanti.
