venerdì 10 Ottobre 2025
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Comune di Bari

Emiliano testimonia: la protesta per i diritti dei disabili al centro del processo

Nel corso del processo relativo all’occupazione della sede della Presidenza della Regione Puglia, il presidente Michele Emiliano ha deposto in Tribunale a Bari, fornendo una testimonianza che illumina le complessità intrinseche a un evento apparentemente semplice: una protesta pacifica interrotta da provvedimenti legali.
L’episodio, che vide protagonisti sette manifestanti accusati di interruzione di pubblico servizio e invasione di edificio, risale a luglio 2021, quando un gruppo di persone disabili occupò ininterrottamente, per quasi quattro giorni, gli spazi interni ed esterni del palazzo presidenziale.
La manifestazione “Stop alle barriere” non suscitò lamentele formali da parte della Regione, come evidenziato nella testimonianza, e non comprometté le attività amministrative ordinarie.
Tuttavia, la gestione di una presenza prolungata di persone all’interno degli uffici regionali, soprattutto in orario notturno, rappresentò una sfida operativa non trascurabile.

La difficoltà non derivò tanto da un risentimento personale, ma dalla necessità di coordinare e gestire una situazione imprevista.

Al cuore della protesta vi era una rivendicazione concreta: la revisione dei piani assistenziali regionali, l’accesso all’assistenza infermieristica domiciliare e l’erogazione degli assegni di cura, diritti fondamentali per la piena inclusione delle persone con disabilità.

I manifestanti, attraverso l’occupazione, miravano a sensibilizzare direttamente i rappresentanti regionali e a portare alla loro attenzione le modifiche necessarie ai provvedimenti locali in materia di assistenza.
Il procedimento legale si è innescato con un decreto penale di condanna, successivamente contestato dai manifestanti, che ha portato al processo in corso.

Durante la sua deposizione, Emiliano ha toccato un punto cruciale, evidenziando una divergenza di vedute tra il direttore amministrativo della ASL di Bari, intransigente sulle procedure di acquisto, in particolare per quanto riguarda le attrezzature assistive come le sedie a rotelle, e la sua stessa posizione.
Sebbene formalmente l’ASL fosse nel giusto, il Presidente ha espresso una certa comprensione per le ragioni dei manifestanti, riconoscendo la legittimità delle loro richieste.

L’episodio sottolinea una tensione latente tra il rigore burocratico e la necessità di un approccio più flessibile e sensibile alle esigenze delle persone vulnerabili.

La risoluzione della protesta avvenne solo dopo lunghe trattative, culminate in un accordo che permise ai manifestanti di lasciare la presidenza solo il 16 luglio, a distanza di quasi quattro giorni dall’inizio dell’occupazione.
L’evento rappresenta un monito sulla complessità del rapporto tra istituzioni e cittadini, e sulla necessità di trovare soluzioni che coniughino il rispetto della legalità con l’ascolto attivo delle istanze provenienti dal territorio, in particolare quando si tratta di diritti fondamentali e di inclusione sociale.

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