La comunità di Lavarone è stata scossa da un’emergenza che si è risolta fortunatamente con un lieto fine, sebbene gravato dalla sofferenza del protagonista.
Un uomo di 72 anni, scomparso nella mattinata di ieri, è stato localizzato e soccorso dopo un’intensa operazione di ricerca durata quasi 18 ore.
L’allarme è stato lanciato dai familiari intorno alle 8:00 di questa mattina, dopo che l’uomo, dopo un pranzo conviviale con loro, si era allontanato per una breve passeggiata solitaria nei boschi circostanti il lago, senza portare con sé alcun dispositivo di comunicazione.
La gravità della situazione, esacerbata dall’assenza di un telefono cellulare e dalla densità del territorio montano, ha immediatamente richiesto l’attivazione di un protocollo di emergenza complesso.
La Centrale Unica di Emergenza 112 ha coordinato l’intervento di un vasto dispositivo di soccorso, comprendente diverse squadre specializzate del Soccorso Alpino e Speleologico Trentino, quali la Stazione Altipiani, Levico e Vallagarina, affiancate dalla Stazione di Arsiero del Soccorso Alpino e Speleologico Veneto.
L’intervento, immediatamente operativo, ha visto il dispiegamento di 25 operatori altamente qualificati, inclusi gruppi tecnici esperti in ricerca in ambienti impervi, forre (grotte) e supporto sanitario, insieme a unità cinofile – cani addestrati alla localizzazione di persone scomparse – il cui fiuto si è rivelato cruciale nelle prime fasi della ricerca.
La difficoltà del terreno, caratterizzato da ripide pendenze e vegetazione fitta, ha imposto l’impiego di tecniche di progressione alpinistica e l’attenta valutazione dei rischi ambientali.
Dopo un’intensa attività di ricerca che ha sfruttato ogni risorsa disponibile – dall’analisi dei dati orografici alla scansione visiva dei boschi – l’uomo è stato finalmente individuato in una zona impervia, a notevole distanza dal lago.
Le sue condizioni, preliminari indagini suggeriscono, erano compatibili con un trauma polizonale conseguente a una caduta accidentale in un tratto particolarmente scosceso.
Data l’inaccessibilità a via terra e la delicatezza della situazione, la Centrale Unica di Emergenza ha immediatamente dispiegato un elicottero per il trasporto d’urgenza.
Mentre la squadra di terra, operando con estrema cautela, stabilizzava il paziente e procedeva ad un calo controllato lungo un dislivello di circa cento metri fino ad una strada di accesso, l’elicorileva si preparava al recupero.
Il paziente è stato quindi elitrasportato all’Ospedale Santa Chiara di Trento, dove è stato affidato alle cure del personale medico per ulteriori accertamenti e trattamenti.
L’episodio sottolinea l’importanza cruciale della preparazione e della collaborazione tra i diversi corpi specializzati nei soccorsi in ambiente montano, nonché la necessità di sensibilizzare i fruitori del territorio sull’uso responsabile dei boschi e sulle precauzioni da adottare, anche durante brevi escursioni.