sabato 11 Ottobre 2025
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Ancona

Ancona, presidio per la Palestina: un fiume di voci e dolore.

Ad Ancona, in piazza Roma, si è consumato oggi un atto di memoria collettiva, un presidio intitolato “Insieme per ricordare” che ha visto la partecipazione di un centinaio di persone, un fiume umano di voci e volti accomunati da un profondo dolore e dalla richiesta di giustizia.

L’evento, più che una semplice manifestazione, si è configurato come un rituale partecipativo, un momento di raccoglimento e di denuncia.

Al cuore della piazza, un paesaggio simbolico e potente ha offerto una testimonianza tangibile della tragedia umanitaria in corso.

Bandiere palestinesi e del movimento pacifista, piantate a terra, hanno creato un’isola di speranza in un mare di sofferenza.

Tra di esse, sparse, giacevano scarpe di piccole dimensioni, oggetti che evocano l’innocenza perduta, i sogni infranti delle vittime, i bambini strappati alle loro famiglie.
Quelle scarpe, mute testimoni di un dolore incommensurabile, hanno amplificato il senso di vuoto e di perdita che permeava l’aria.
Il flashmob che ha animato il presidio ha visto la lettura, a voce alta, dei nomi dei bambini e delle bambine deceduti nel conflitto in Palestina negli ultimi ventidue mesi.
Un elenco interminabile, una litania di vite spezzate che ha risuonato nella piazza, gravando sulle coscienze dei presenti.
Ogni nome pronunciato rappresentava una storia incompiuta, un futuro negato, un lutto profondo.
Gli striscioni esposti, portatori di messaggi chiari e diretti, hanno espresso disapprovazione verso le politiche governative e hanno lanciato un appello alla liberazione della Palestina.

Parole come “Free Palestine” sono state ripetute come un mantra, un grido di speranza e di solidarietà rivolto a un popolo martoriato.
L’iniziativa, promossa da un ampio coordinamento di associazioni attive nel campo dei diritti umani, della cooperazione internazionale e della difesa della pace, ha visto la partecipazione di realtà come il coordinamento “Marche per la Palestina”, Arci, Anpi, Amnesty International, Libera ed Emergency.
Queste organizzazioni, unite da un impegno condiviso per la giustizia e la solidarietà, hanno contribuito a dare voce a un sentimento di indignazione e di speranza che si fa sentire in tutta la comunità.
Il presidio non è stato solo un momento di protesta, ma anche un atto di impegno civile, una chiamata all’azione per un futuro di pace e di giustizia per tutti.

La memoria di quei bambini e bambine, le loro storie, il loro diritto a un futuro, continuano a risuonare, alimentando la speranza di un mondo più giusto e compassionevole.

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