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Canavese, economia incerta: segnali di ripresa tra vulnerabilità strutturali.

L’analisi congiunturale relativa all’ultimo trimestre del 2025, elaborata da Confindustria Canavese, dipinge un quadro complesso dell’economia locale, suggerendo una lenta e incerta transizione da una fase di difficoltà a una di potenziale ripresa.

I dati, pur indicando alcune leggere variazioni positive, rivelano persistenti vulnerabilità strutturali e tensioni di natura economica.
Gli indicatori di aspettative, misurati attraverso i saldi tra valutazioni ottimistiche e pessimistiche, mostrano un lieve, seppur insufficiente, miglioramento rispetto al trimestre precedente, in particolare per quanto riguarda la produzione e gli ordini totali.

Tuttavia, la redditività aziendale continua a rappresentare una criticità significativa, segnata da un saldo negativo che riflette l’erosione dei margini operativi.
Parallelamente, l’export, volano cruciale per molte imprese canavesane, mostra un trend discendente, evidenziando le difficoltà nel competere sui mercati internazionali.
Un elemento degno di nota è la polarizzazione delle risposte raccolte: si registra un aumento simultaneo delle imprese che dichiarano miglioramenti e di quelle che segnalano peggioramenti, a discapito di quelle che mantengono una situazione stabile.

Questo fenomeno suggerisce una crescente eterogeneità nelle performance aziendali e una maggiore incertezza nel futuro.

Il settore dei servizi, come spesso accade, presenta risultati leggermente migliori rispetto al manifatturiero, ma anche in questo comparto si avverte un rallentamento nella crescita e un deterioramento delle aspettative future.

L’unico spiraglio positivo emerge dall’andamento dell’occupazione, con un saldo ottimistico pessimistico in miglioramento, seppur modesto.
Il ricorso alla cassa integrazione, stabile rispetto al trimestre precedente, indica una gestione prudente delle risorse umane in un contesto di incertezza.
Le previsioni di investimento per i prossimi dodici mesi delineano uno scenario di cautela: una quota significativa di imprese (23,5%) prevede investimenti di carattere significativo, mentre quasi la metà (47,1%) si attesta su interventi marginali, riflettendo un approccio prudente allo sviluppo.
Un segnale incoraggiante proviene dall’andamento dei prezzi: l’indicazione di costanza è prevalente, con una diminuzione delle imprese che si aspettano aumenti per materie prime ed energia.
Nonostante ciò, i costi logistici e di trasporto rimangono una fonte di pressione per le aziende locali.
Si evidenzia anche una riduzione dei ritardi negli incassi, un fattore cruciale per la liquidità aziendale.

Infine, il grado di utilizzazione degli impianti e delle risorse aziendali continua a diminuire, indicando una situazione di sottoutilizzo delle capacità produttive.
In sintesi, l’indagine congiunturale del quarto trimestre 2025 rivela un’economia canavesana che, pur manifestando segnali di potenziale ripresa, permane in una condizione di vulnerabilità strutturale, richiedendo interventi mirati per stimolare la crescita, rafforzare la competitività e sostenere le imprese locali.
Come sottolinea Paolo Conta, Presidente di Confindustria Canavese, è necessario un approccio strategico e proattivo per trasformare questi timidi segnali in una crescita solida e duratura.

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