domenica 12 Ottobre 2025
21.8 C
Cagliari

Grazia Deledda: un film sul coraggio e la Sardegna.

Dall’arido paesaggio sardo all’apice del riconoscimento letterario mondiale: il percorso di Grazia Deledda, unica donna italiana a coronare la sua carriera con il Premio Nobel per la Letteratura nel 1926, emerge come un affresco di resilienza e emancipazione.
Il film *Grazia*, diretto da Paola Columba, si propone non come una cronaca biografica convenzionale, bensì come un viaggio introspettivo nella formazione di una giovane donna, un’esplorazione del suo riscatto dalle catene di una cultura patriarcale.

La Sardegna di fine Ottocento, evocata con una cura meticolosa, si rivela un tessuto prezioso, un corredo di tradizioni e sofferenze che plasmarono l’animo della futura scrittrice.
Il film, distribuito da Baby Films, narra la storia di una ragazza tormentata da un senso di costrizione, ma animata da un’inestinguibile aspirazione alla realizzazione personale.
È una storia di coraggio, di una lenta e dolorosa presa di coscienza, un racconto che, pur radicato nel passato, risuona con particolare intensità nel presente femminile.
La regista, insieme a Fabio Segatori, ha voluto offrire un ritratto intimo e complesso, un’occasione per riappropriarsi di una figura spesso semplificata.
La realizzazione del film, ambientato e girato interamente nei luoghi natali della scrittrice, nell’entroterra sardo, testimonia un approccio filologico che va oltre la mera ricostruzione scenica.
Costumi d’epoca, ricavati da modelli originali conservati al Museo delle Civiltà di Roma, e una miriade di oggetti di uso quotidiano della tradizione contadina, contribuiscono a creare un’atmosfera autentica e suggestiva.

La presenza di un treno storico, perfettamente restaurato, che ha attraversato l’isola per le riprese, sottolinea l’impegno nella ricerca di un’accuratezza storica.

Barbara Pitzianti, con una sorprendente somiglianza fisica con la Deledda, incarna la protagonista con una forza interpretativa che cattura l’attenzione.

Donatella Finocchiaro, interprete di grande spessore, dona intensità al ruolo della madre, affrontando la sfida di recitare in sardo antico con una preparazione intensiva.

Galatea Ranzi, figura chiave nella vita letteraria della Deledda, interpreta Maria Manca, una protofemminista illuminata che riconobbe il talento della giovane scrittrice e la accolse nel suo salotto letterario.
L’interesse per la figura di Grazia Deledda è stato recentemente ravvivato anche dall’uscita di una nuova edizione di *Fior di Sardegna*, il suo primo romanzo.

Quest’opera d’esordio, ambientata nella Nuoro del 1891, rivela un talento precoce e uno stile già distintivo.

Il romanzo, profondamente radicato nel verismo, offre uno spaccato vivido della realtà sociale sarda di fine Ottocento, arricchito da una narrazione potente e da un finale di impatto emotivo.
*Fior di Sardegna* non è solo un romanzo d’apprendistato, ma un’opera che anticipa i temi e le sensibilità che avrebbero contraddistinto l’intera produzione letteraria di Grazia Deledda, una voce unica nel panorama culturale italiano e mondiale.

- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -