lunedì 13 Ottobre 2025
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Campagna olearia 2025-2026 in Puglia: tra resilienza e perdite.

La campagna olearia 2025-2026 in Puglia si presenta come un mosaico complesso, segnato da una resilienza parziale e da perdite significative, delineando un quadro che riflette l’intensificarsi degli impatti climatici sull’agricoltura.
Le stime congiunte di Coldiretti Puglia, Unaprol e PugliaOLive indicano un incremento del 40% rispetto alla crisi produttiva del 2024-2025, ma un decremento che oscilla tra il 10% e il 15% rispetto all’annata eccezionale del 2023-2024.
Questa disparità produttiva non è uniforme sul territorio regionale.

La capacità di irrigazione, un elemento cruciale in un contesto di crescente siccità, si è rivelata un fattore di salvaguardia.

Le aziende dotate di sistemi irrigui hanno potuto mitigare gli effetti negativi dopo la fase di allegagione, mantenendo una produzione più stabile.

In assenza di tale supporto idrico, la cascola post-allegagione – un fenomeno di abbandono prematuro dei frutti – ha causato perdite considerevoli, evidenziando la vulnerabilità delle coltivazioni dipendenti esclusivamente dalle precipitazioni naturali.
Le avversità meteorologiche hanno pesato significativamente sulle rese a livello regionale.
Nel Sud Barese, in particolare nelle aree di Palo del Colle, Grumo e Toritto, una grandinata particolarmente violenta il 30 agosto 2025 ha inflitto danni ingenti, distruggendo tra il 40% e il 45% della produzione su una superficie estesa di circa 7 chilometri quadrati.
Questo evento, in combinazione con ondate di calore prolungate e periodi di siccità, ha non solo ridotto la resa complessiva, ma ha anche compromesso il potenziale produttivo a lungo termine di queste aree, minacciando la sostenibilità delle aziende agricole locali.

L’emergenza climatica si configura, pertanto, non come una minaccia futura, ma come una realtà tangibile che impone una revisione radicale delle pratiche agricole.
La frequenza e l’intensità degli eventi estremi, imprevedibili e sempre più devastanti, stanno ridefinendo i parametri della produzione agricola, rendendo obsolete le strategie tradizionali.

La necessità di adattamento è pressante: si tratta di investire in sistemi di irrigazione efficienti, sviluppare varietà resistenti alla siccità e al calore, implementare tecniche di coltivazione conservativa e promuovere la diversificazione delle colture.

La presenza della Xylella fastidosa, un batterio patogeno trasmettibile dagli insetti, continua a erodere le produzioni nelle province di Taranto e Brindisi, aggravando ulteriormente la situazione e penalizzando le rese rispetto alle medie storiche.

La lotta contro questo parassita, unita alla sfida del cambiamento climatico, richiede un impegno congiunto di istituzioni, ricercatori e produttori, volto a trovare soluzioni innovative e sostenibili per garantire la resilienza del settore olivicolo pugliese e preservare la sua reputazione di eccellenza qualitativa.
La resilienza del settore olivicolo pugliese passa per un approccio olistico che integri tecnologie avanzate, pratiche agricole sostenibili e una governance partecipativa.

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