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giovedì 23 Ottobre 2025

Crotone, la difesa chiede revisione: nuova udienza sul decreto antimafia

Il Tribunale di Catanzaro è chiamato a riesaminare con occhio critico il quadro probatorio alla base del provvedimento di amministrazione giudiziaria imposto all’Fc Crotone, una misura restrittiva di un anno disposta il 16 settembre scorso ai sensi dell’articolo 34 del Codice Antimafia.

La richiesta di revisione, avanzata dall’avvocato Francesco Verri, difensore della società, si fonda sull’emersione di nuovi elementi documentali e procedurali non inclusi nel fascicolo originale, suggerendo una necessità di riconsiderazione della gravità delle accuse mosse.

Il decreto di amministrazione giudiziaria, originato dall’indagine “Glicine-Acheronte” condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, si basa sull’ipotesi di infiltrazioni mafiose che, nell’arco dell’ultimo decennio, avrebbero condizionato, direttamente o indirettamente, le dinamiche interne e le scelte strategiche del club rossoblù.
L’accusa si concentra sulla presunta interferenza di cosche della ‘ndrangheta radicate nel territorio crotonese, capaci di esercitare un’influenza occulta sulle attività societarie.

Uno dei punti centrali della difesa riguarda la figura di Sandro Oliverio, socio di maggioranza e amministratore della Seral, società incaricata della gestione della sicurezza dell’Fc Crotone tra il 2017 e il 2023.

Oliverio, individuato negli atti come potenziale tramite per l’infiltrazione mafiosa, sebbene coinvolto nell’operazione “Glicine”, è stato assolto in abbreviato da ogni addebito.
La successiva sostituzione della Seral con la Securpol, impresa operante all’interno del Palazzo di giustizia di Crotone e ritenuta priva di qualsiasi anomalia, testimonierebbe un tentativo proattivo da parte della società di distanziarsi da potenziali rischi.

La difesa contesta inoltre l’associazione tra il club e un presunto affiliato mafioso impiegato come autista del pullman societario, sostenendo che si trattava di un dipendente di una ditta di trasporti esterna.
L’ulteriore decisione di affidarsi a un mezzo proprio, gestito da un conducente incensurato, evidenzierebbe una volontà di eliminare qualsiasi collegamento con soggetti sospetti.
Un altro elemento cruciale riguarda le intercettazioni relative all’acquisto di biglietti per le partite di Serie A presumibilmente effettuate dal boss di Papanice, Mico Megna.
La difesa sottolinea che tali biglietti sono stati acquisiti regolarmente, escludendo così qualsiasi forma di omaggio o condizionamento da parte di terzi.

Questa circostanza, secondo la difesa, depone contro l’esistenza di una sottomissione o asservimento della società a interessi esterni.

La richiesta di revisione probatoria si inserisce in un contesto di crescente attenzione al rispetto dei diritti delle società sportive e alla necessità di evitare misure restrittive eccessive che potrebbero compromettere la loro operatività e la loro immagine.
La complessità della vicenda richiede un’analisi approfondita e imparziale di tutti gli elementi a disposizione, al fine di garantire una decisione equa e conforme alla legge.

Il Tribunale si è riservato di deliberare, riconoscendo la delicatezza e l’importanza della questione.

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