martedì 14 Ottobre 2025
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Brindisi, arrestati per criminalità organizzata e violenza

L’azione decisa della Procura della Repubblica di Brindisi, con l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare disposta dal Giudice per le Indagini Preliminari, ha portato all’arresto di quattro individui a Francavilla Fontana, accusati di una serie di reati che dipingono un quadro allarmante di criminalità organizzata e violenza.
Le accuse, che includono furto aggravato in concorso, tentato omicidio, detenzione e porto illegale di armi da fuoco, si sono concretizzate in seguito a un’indagine serrata condotta dai Carabinieri, culminata con un’operazione che ha messo in luce una struttura criminale ben organizzata e armata.
L’origine dell’indagine risale al 13 giugno, quando i primi due indagati, uno dei quali già sottoposto a misura cautelare dei domiciliari, sono stati sorpresi a compiere un furto in un terreno agricolo di Francavilla Fontana.
La fuga precipitosa dei malfattori è stata caratterizzata da minacce e intimidazioni rivolte a un bracciante agricolo e ad altre persone giunte sul posto, rivelando una spregiudicatezza e una volontà di intimidazione che preannunciavano la gravità delle loro azioni.

L’escalation della violenza si è manifestata poco dopo, quando la donna, in concorso con altri due complici, è rientrata nel medesimo terreno, sparando un colpo di pistola che ha ferito gravemente alla coscia destra il bracciante che precedentemente aveva sventato il furto.
La prognosi per la vittima è stata stimata in trenta giorni, un chiaro indicatore della ferocia e della premeditazione dell’aggressione.
Le perquisizioni eseguite durante le fasi degli arresti hanno rivelato un arsenale impressionante, configurando un quadro di potenziale pericolo per la sicurezza pubblica.
Sono state rinvenute tre pistole, due delle quali con matricola abrasa – un tentativo di occultamento volto a rendere il tracciamento più difficoltoso – e una con matricola non censita, tutte perfettamente funzionanti.
Oltre alle pistole, sono state sequestrate ben 37 cartucce, componenti di un’ulteriore arma, strumentazione sofisticata per la decodifica delle centraline elettroniche delle automobili, un jammer, dispositivo utilizzato per interferire con i sistemi di intercettazione ambientali, e una quantità di sostanze illecite, tra cui cocaina e relativi agenti di taglio, a testimonianza di un’attività di spaccio ben avviata.
L’operazione dei Carabinieri non si limita a una risposta a un singolo episodio di violenza, ma si configura come un intervento volto a smantellare una rete criminale radicata nel territorio, dedita a furti, armi e traffico di stupefacenti.

L’ampiezza del materiale sequestrato e la natura dei reati contestati suggeriscono una pericolosa capacità operativa e un’organizzazione complessa, che necessitano di ulteriori approfondimenti per accertare le connessioni con altre attività illegali e individuare eventuali mandanti o complici non ancora identificati.

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