In occasione del quindicesimo anniversario dalla nascita di Franco Alfano, il Conservatorio di Musica San Pietro a Majella di Napoli, sotto la direzione artistica di Gaetano Panariello, in collaborazione con l’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli, ospita un convegno dedicato alla riscoperta e all’approfondimento del suo complesso universo musicale.
L’iniziativa, che si protrarrà per due giorni, mira a superare l’associazione quasi esclusiva del nome Alfano al completamento postumo di *Turandot*, un’eredità che, seppur significativa, rischia di oscurare la ricchezza e la originalità del resto della sua produzione.
Nonostante recenti incursioni teatrali audaci, che hanno riportato in scena opere come *Risurrezione* e *Sakùntala*, o la ritrovata popolarità di titoli specifici come *Cyrano de Bergerac*, sostenuto dalla diffusione internazionale guidata da Placido Domingo, Franco Alfano rimane una figura sostanzialmente marginale negli studi musicologici contemporanei.
Questa apparente incongruenza, tra l’interesse occasionale e la scarsa presenza nella ricerca accademica, costituisce il punto di partenza del convegno.
La formazione di Alfano è profondamente radicata nel tessuto culturale e musicale napoletano.
Studente del prestigioso Conservatorio San Pietro a Majella, ricevette l’istruzione da maestri di spicco come Alessandro Longo, Camillo de Nardis e Paolo Serrao, eredi di una solida tradizione operistica e sinfonica.
La sua carriera, tuttavia, trascende i confini regionali, sviluppandosi in un percorso internazionale costellato di successi e riconoscimenti.
Alfano seppe cogliere le influenze del suo tempo, reinterpretandole attraverso una sensibilità personale che lo contraddistingue per l’uso innovativo dell’armonia, il linguaggio melodico raffinato e l’approccio drammatico intenso.
L’obiettivo primario del convegno è restituire a Franco Alfano la dovuta autorevolezza, offrendo una panoramica esaustiva della sua opera, collocandola nel contesto storico-culturale in cui si è sviluppata.
Non si tratterà solo di analizzare le partiture, ma anche di esplorare il suo percorso intellettuale, le sue influenze letterarie e artistiche, e il suo rapporto con i tempi che lo hanno visto operare.
Una pluralità di voci si affronterà questo compito: studiosi riconosciuti per la loro expertise su Alfano e sul suo periodo storico, affiancati da giovani ricercatori desiderosi di contribuire alla rilettura critica del suo operato.
La prima giornata di studi culminerà in un concerto, curato dal Dipartimento di Canto del Conservatorio San Pietro a Majella, che presenterà brani vocali e pianistici di Franco Alfano, offrendo un’esperienza musicale diretta e coinvolgente.
Il Comitato Scientifico e Organizzativo, guidato da Orazio Maione, Paologiovanni Maione ed Emanuela Grimaccia, ha curato con rigore la selezione degli interventi e la programmazione delle attività.
Un ampio gruppo di specialisti, tra cui Pierpaolo De Martino, Paolo Tortiglione, Tiziana Grande, Rosanna Di Giuseppe, Francesco Bissoli, Cesare Corsi, Johannes Streicher, Maria Venuso, Rosamaria Scala, Federico Fornoni, Aurora Cogliandro, Alessandro Patalini, Silvia Paparelli, Elisa Pezzuto, Marina Lucia, Agostino Ruscillo, Rossella Gaglione, interverrà con relazioni e discussioni.
Artisti di alto calibro, come Joseph Alexander Allmark, Rosa Cacace, Francesco Colantuono, Maria Maddalena Di Foggia, Fabiana Fabozzi, Lucrezia Ianieri, Martina Savarese, Mario Buonafede, Adrianalfonso Pappalardo, e i maestri del Dipartimento di Canto Chiara Artiano, Pasquale Tizzani, sotto la direzione di Emma Innacoli, offriranno un contributo prezioso all’evento.
Il convegno si terrà nella Sala Martucci del Conservatorio San Pietro a Majella e avrà inizio oggi alle ore 10:00, segnando l’apertura di un percorso di studio e approfondimento dedicato a un compositore che merita una riscoperta appassionata e consapevole.