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Bice Lazzari a Milano: la prima retrospettiva italiana

Palazzo Citterio a Milano si appresta ad ospitare, dal 16 ottobre 2024 al 7 gennaio 2026, un evento di straordinaria importanza: la prima retrospettiva antologica in Italia dedicata a Bice Lazzari, figura chiave dell’arte del Novecento.

La mostra, curata da Renato Miracco in sinergia con l’Archivio Bice Lazzari di Roma e la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, offre un percorso esaustivo attraverso l’opera dell’artista, raccogliendo oltre centodieci lavori che ne illuminano l’evoluzione intellettuale e artistica.
Bice Lazzari incarna la figura dell’artista indipendente e profondamente moderna, una donna che ha dedicato la propria esistenza alla ricerca estetica, ottenendo riconoscimento sia in Italia che all’estero.

La sua inclusione nella prestigiosa mostra “Kandinsky e l’avventura astratta” del Peggy Guggenheim Collection di Venezia, nel 2003, la consacra come una delle voci più originali e significative nel panorama dell’astrattismo italiano, distinguendola per un percorso di ricerca autonomo e radicale.
L’allestimento curato da Francesco Librizzi Studio progetta un viaggio immersivo nella progressiva definizione della poetica lazzeriana, un percorso che, pur mantenendo una forte impronta personale, si confronta con le correnti e le sperimentazioni artistiche che hanno segnato il secondo dopoguerra, riflettendo il contesto italiano ed europeo tra il 1940 e il 2000.
Dalle prime opere figurative degli anni giovanili, testimonianza di un’attenzione acuta alla realtà circostante, l’artista si avventura in un’esplorazione delle dinamiche informali tipiche degli anni ’50 e ’60, per giungere a un’astrazione geometrica di impeccabile rigore, sviluppata a partire dalla metà degli anni ’60 e proseguita fino agli inizi degli anni ’80.
La mostra non si limita a questa evoluzione stilistica, ma restituisce la complessità del suo approccio artistico, che spazia dall’arte applicata – con progetti innovativi per la motonave Raffaello e le creazioni tessili su commissione di Gio Ponti – a un minimalismo essenziale che caratterizza le opere più mature.
Un percorso che mette in luce anche il ruolo cruciale di figure come Palma Bucarelli, che contribuì significativamente alla valorizzazione e all’acquisizione delle opere di Lazzari da parte della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, sancendone l’eredità come patrimonio artistico nazionale.

La mostra si propone, quindi, di riscoprire una figura complessa e affascinante, rivelando la sua importanza nel panorama artistico del XX secolo e la sua influenza sulla scena contemporanea.

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