mercoledì 15 Ottobre 2025
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Confisca Alimentari: Rischio Sanitario sull’A21, Documenti Scaduti

Un episodio grave e potenzialmente rischioso per la salute pubblica ha portato alla confisca di un carico di alimenti deperibili lungo l’autostrada A21, nella provincia di Cuneo.

La pattuglia della polizia stradale, durante un controllo di routine alla barriera autostradale di Govone, ha intercettato un veicolo merci che trasportava una considerevole quantità di prodotti alimentari, tra cui carne, pesce, verdure e latticini.

L’ispezione ha subito sollevato serie preoccupazioni per la loro idoneità al consumo.

L’emergenza è derivata dall’accertamento che il sistema di refrigerazione del camion era inattivo, compromettendo in modo significativo il mantenimento della catena del freddo.

Questa omissione, cruciale per la conservazione di alimenti facilmente deteriorabili, ha innescato una reazione a catena che ha portato alla compromissione della qualità dei prodotti.

L’assenza di un controllo efficace della temperatura, elemento fondamentale per prevenire la proliferazione di microrganismi patogeni e la degradazione chimica e fisica degli alimenti, ha reso la merce potenzialmente pericolosa per la salute dei consumatori.
Ulteriori verifiche hanno rivelato una situazione ancora più critica: l’attestazione ATP (Accreditation of Transport by Refrigeration), un documento obbligatorio che certifica la conformità del veicolo e del trasportatore alle normative per il trasporto di merci deperibili a temperatura controllata, risultava scaduta da diversi mesi, specificamente da ottobre 2024.

Questa omissione non solo configura una violazione di legge, ma denota una superficialità preoccupante nella gestione della sicurezza alimentare.
L’ATP non è un mero adempimento burocratico, ma una garanzia che il trasporto avviene nel rispetto di parametri rigorosi per preservare la sicurezza e la qualità degli alimenti.

Di fronte a questa gravissima violazione, il servizio di Igiene dell’Asl Cn 2 di Alba è intervenuto immediatamente, disponendo la confisca e lo smaltimento dell’intero carico.

L’intervento tempestivo ha evitato che i prodotti, ormai compromessi e potenzialmente contaminati, raggiungessero la destinazione prevista, una casa di riposo sita ad Alba, dove avrebbero potuto rappresentare un rischio per la salute degli ospiti.
L’episodio solleva interrogativi cruciali sulla responsabilità e il controllo della filiera alimentare, evidenziando la necessità di rafforzare i controlli lungo l’intera catena, dalla produzione al trasporto, per garantire la sicurezza alimentare e proteggere la salute dei consumatori.
La mancata osservanza delle normative relative alla catena del freddo e la scadenza della documentazione necessaria non sono semplici errori, ma potenziali fattori di rischio che possono avere conseguenze gravi per la salute pubblica.
È imperativo che operatori del settore, enti di controllo e autorità competenti collaborino per prevenire il ripetersi di tali situazioni e per assicurare che la sicurezza alimentare rimanga una priorità assoluta.

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