14 ottobre 2024 – 08:45
Torino, città ricca di storia editoriale e luoghi legati al mondo dei libri, nasconde dietro le sue strade e palazzi storie affascinanti e avvincenti che rivelano il ruolo fondamentale degli editori nella creazione e diffusione delle opere letterarie. Spesso oscurati dalla fama degli autori, i editori sono veri protagonisti di un viaggio tra le righe che si dipana dalle prestigiose sedi delle case editrici torinesi.Attraverso la rassegna Portici di Carta, è possibile immergersi in un percorso che rivela le radici profonde dell’editoria torinese, dai tempi del Risorgimento fino ai giorni nostri. Da Einaudi a Lattes, da Bollati Boringhieri a Paravia, ogni casa editrice ha contribuito in modo unico alla tessitura della storia cittadina.Il viaggio inizia all’Hotel Roma di piazza Carlo Felice, luogo dove Cesare Pavese mise fine alla sua vita ma anche dove nacque una delle storiche case editrici grazie alla relazione con Romilda Bollati. Attraversando le strade del centro di Torino si giunge alla sede di Bollati Boringhieri in corso Vittorio Emanuele II e poi all’epopea dello struzzo che morde un chiodo, simbolo indelebile della casa editrice Einaudi.La Lattes vide la luce in via Confienza 6, mentre il Centro Studi Piero Gobetti in via Fabro 6 rappresenta un punto cruciale nella storia editoriale torinese. I portici di piazza Palazzo di Città svelano l’origine della Paravia, mentre Palazzo Barolo ospita il museo del libro per l’infanzia con la preziosa collezione di Emilio Salgari.Tra le curiosità che emergono da questo viaggio nel tempo c’è la storia singolare di Giappichelli, il bidello che si trasformò in editore seguendo la stampa delle dispense dei professori torinesi. Queste vicende poco conosciute evidenziano quanto il mondo dell’editoria sia stato permeato da figure eclettiche e appassionate, capaci di dare vita a opere destinate a rimanere impresse nella memoria collettiva.
