L’organizzazione ‘Abuelas de Plaza de Mayo’, impegnata nella difesa dei diritti umani in Argentina, ha recentemente annunciato la scoperta della “nipote” numero 139, riportando alla luce una storia di rapimento e separazione familiare avvenuta durante gli anni bui della dittatura civile-militare che ha segnato il paese tra il 1976 e il 1983.Noemí Beatriz Macedo e Daniel Alfredo Inama sono stati vittime di questo regime autoritario, privati della loro libertà e separati dalla loro bambina, la cui identità è stata finalmente rivelata dopo anni di ricerca e speranza. La notizia del ritrovamento è stata accolta con gioia e commozione da Estela de Carlotto, figura di spicco dell’associazione, che ha accolto la giovane con le parole toccanti “Benvenuta alla verità, cara nipote!”.Il lungo cammino per arrivare a questo momento cruciale è stato caratterizzato da informazioni anonime e da un’indagine accurata condotta in collaborazione con la Commissione nazionale per il diritto all’identità (Conadi), dimostrando ancora una volta l’impegno costante delle ‘Abuelas de Plaza de Mayo’ nel cercare giustizia per le vittime della dittatura.Secondo le stime dell’organizzazione, circa 500 bambini sono stati separati dai loro genitori durante quegli anni oscuri, nascendo in prigionia o rapiti insieme ai loro cari. Questa scoperta rappresenta quindi un tassello importante nel mosaico delle verità svelate sulle atrocità commesse durante quel periodo storico, offrendo una speranza di riscatto e di ricostruzione dei legami familiari spezzati dalla violenza del passato.
“Abuelas de Plaza de Mayo: la scoperta della nipote 139 e la lotta per la verità”
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