Agenti italiani vigilano centri migranti in Albania durante festività natalizie. Governo riprenderà trasferimenti richiedenti asilo da gennaio. Decisione supportata a livello europeo, vertice a Palazzo Chigi presieduto da Meloni e Tajani. Tajani: “Contrastiamo trafficanti rispettando normative comunitarie”. Apertura centri posticipata, opposizioni critiche. Meloni fiduciosa nell’invertire tendenza con accordo premier albanese. Determinazione nel collaborare con altri Stati membri UE e rispettare conclusioni Consiglio europeo sulle soluzioni innovative alla questione migratoria.

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Un gruppo di agenti italiani, circa un centinaio, si occupa attivamente della sorveglianza dei centri per migranti in Albania anche durante le festività natalizie. Nonostante al momento siano vuoti, presto saranno nuovamente operativi in quanto il governo ha pianificato di riprendere i trasferimenti dei richiedenti asilo intercettati in mare già a partire dal mese di gennaio. Questa decisione è supportata dalla crescente approvazione a livello europeo riguardo alle nuove soluzioni proposte, come la creazione degli hub nei Paesi terzi, e dall’ultima sentenza emessa dalla Cassazione riguardante i Paesi considerati sicuri.Le linee guida sono state concordate durante un vertice svoltosi a Palazzo Chigi presieduto da Giorgia Meloni e con la partecipazione del vicepremier Antonio Tajani collegato dal Kosovo, dei ministri dell’Interno Matteo Piantedosi, della Difesa Guido Crosetto, degli Affari Europei Tommaso Foti e del sottosegretario Alfredo Mantovano, Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica.”Tajani ha assicurato che continueremo a contrastare i trafficanti di esseri umani nel rispetto delle normative comunitarie. Le soluzioni innovative sono state ben accolte non solo in Italia ma anche da altri Stati”, ha dichiarato Tajani al termine del vertice.L’incontro è stato l’opportunità per fare il punto sulla situazione attuale: l’apertura dei centri di Shengjin e Gjader è stata posticipata da maggio ad ottobre; i pochi migranti accolti sono stati immediatamente rilasciati dalle autorità giudiziarie; le opposizioni hanno criticato aspramente il progetto definendolo un “fallimento costoso”. Tuttavia, Meloni è fiduciosa nella possibilità di invertire la tendenza grazie all’accordo siglato con il premier albanese Edi Rama e si impegna affinché l’iniziativa abbia successo.Il vertice ha ribadito la determinazione nel continuare a collaborare con gli altri Stati membri dell’Unione Europea e nel rispettare le conclusioni del Consiglio europeo del 19 dicembre scorso riguardanti le “soluzioni innovative” alla questione migratoria. Ciò anche alla luce della recente sentenza della Cassazione che ha chiarito le competenze relative all’individuazione dei Paesi considerati sicuri a livello nazionale.Nonostante le critiche dell’opposizione, che definisce il progetto come disumano, inefficace, costoso e privo di risultati concreti secondo Elly Schlein del partito democratico italiano, il governo intende proseguire nell’impegno investendo risorse pubbliche per una missione ritenuta irresponsabile dal fronte opposto.

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