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lunedì 10 Novembre 2025

Ancona, coesistenza di eventi: un test per la democrazia.

Nel cuore di Ancona, la coesistenza di due eventi pubblici, seppur distanti ideologicamente, ha rappresentato un banco di prova significativo per l’efficacia del sistema di sicurezza locale.
In un contesto sociale sempre più polarizzato, la capacità di garantire il diritto di espressione a gruppi con sensibilità divergenti si configura come un pilastro fondamentale per la salvaguardia della democrazia.
In risposta a questa sfida, il questore Cesare Capocasa, in stretto coordinamento con il prefetto Maurizio Valiante, ha orchestrato un complesso e ponderato piano di ordine e sicurezza pubblica, volto a tutelare l’incolumità di ogni cittadino e a preservare la libertà di riunione costituzionalmente garantita.

L’operazione ha visto l’impiego congiunto di oltre sessanta operatori appartenenti alle diverse componenti delle Forze dell’Ordine – Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia Locale – un’unità multidisciplinare che ha agito con prontezza e professionalità.

L’approccio non si è limitato alla mera repressione di eventuali disordini, ma ha mirato a creare un ambiente di fiducia, facilitando il dialogo e prevenendo escalation di tensione.
Le due iniziative, contemporaneamente in corso, incarnavano due opposte visioni del mondo.

Il primo presidio, organizzato da Casapound, si è sviluppato in forma statica in Piazza IV Novembre, di fronte al Monumento ai Caduti, con una partecipazione di circa sessanta persone.
Parallelamente, una contro-manifestazione, animata da principi antirazzisti, ha trovato spazio in Largo XXIV Maggio, dinanzi alla sede comunale di Palazzo del Popolo, raccogliendo un numero simile di partecipanti.
La gestione di questa potenziale dicotomia, dove il diritto di espressione di una fazione poteva, in teoria, scontrarsi con quello dell’altra, ha richiesto un’analisi preventiva dei possibili rischi e una pianificazione meticolosa.
Il dispositivo di sicurezza implementato non si è focalizzato sulla prevenzione di atti violenti, ma ha perseguito un obiettivo più ampio: garantire che entrambe le manifestazioni potessero svolgersi pacificamente, nel pieno rispetto delle leggi e delle normative vigenti, e che ogni partecipante si sentisse libero di esprimere le proprie opinioni senza timori per la propria incolumità.
L’assenza di incidenti o contrapposizioni testimonia la validità dell’approccio adottato, un modello di gestione di eventi pubblici che pone al centro il rispetto dei diritti fondamentali e la promozione di un clima di convivenza civile.

Questa esperienza sottolinea l’importanza della cooperazione tra le istituzioni e delle Forze dell’Ordine per proteggere la libertà di espressione, un valore essenziale per la salute di una democrazia.

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