Un atto di prevaricazione e intimidazione, volto a estorcere beni materiali e a umiliare pubblicamente tre giovani, ha scosso la comunità di Ancona.

La Squadra Mobile, in seguito a un’approfondita indagine avviata su ordine del Procuratore presso il Tribunale per i Minorenni, ha effettuato sei perquisizioni – domiciliari, personali e informatiche – nei confronti di un gruppo di sei minorenni indagati per rapina aggravata, violenza privata e lesioni.

L’inchiesta, scaturita da un episodio verificatosi il 23 giugno, svela dinamiche di bullismo e coercizione che denotano una preoccupante escalation di comportamenti aggressivi tra adolescenti.

Secondo quanto ricostruito, la vicenda si è innescata quando uno dei tre fratelli offesi, accompagnato dai suoi due germani, è stato inizialmente avvicinato da tre dei sei indagati.
Con una combinazione di minacce verbali e coercizione fisica, i primi tre aggressori gli sottrassero un dispositivo elettronico per inalazione di sostanze, presumibilmente una sigaretta elettronica.

Nonostante la promessa di restituzione, l’appuntamento fissato per il giorno successivo in un parco cittadino di Torrette, scelto per evitare testimoni, rivelò un piano ben più ampio e premeditato.

L’indomani, il numero degli aggressori si ampliò, raggiungendo i sei indagati, dimostrando un’organizzazione che suggerisce una dinamica di gruppo radicata.

Oltre a reiterare la coercizione e la sottrazione di denaro contante, i minori responsabili costrinsero uno dei fratelli a inginocchiarsi, obbligandolo a esprimere umilianti richieste di perdono e a pronunciare autolesionistiche affermazioni.

La scena, aggiungendo un elemento di particolare gravità e perfino di esibizionismo, venne ripresa con un dispositivo mobile.

Le indagini, condotte con meticolosità, hanno permesso di accertare non solo l’identità dei responsabili, ma anche di attribuire a ciascuno di essi un ruolo specifico nell’azione criminosa.

L’emissione del decreto di perquisizione da parte della Procura minorile, eseguito dalla Squadra Mobile, rappresenta una tappa fondamentale per acquisire elementi probatori utili a comprendere appieno la dinamica degli eventi e a determinare le responsabilità individuali.
L’episodio solleva interrogativi importanti sulla diffusione di fenomeni di bullismo e sulla necessità di interventi mirati per contrastare tali comportamenti e promuovere una cultura del rispetto e della legalità tra i giovani.

L’acquisizione e l’analisi dei dati recuperati dagli apparati telefonici sequestrati saranno cruciali per ricostruire il contesto sociale e le motivazioni che hanno portato a questo gravissimo episodio.