Durante le recenti operazioni estive, mirate a garantire la legalità economica e la sicurezza di residenti e visitatori, la Guardia di Finanza di Ascoli Piceno ha messo in luce una rete complessa di irregolarità che affligge il tessuto economico locale.
L’attività, disposta sotto il coordinamento della Prefettura e inserita in un piano straordinario di controllo del territorio, ha svelato un quadro preoccupante legato all’impiego illecito di manodopera, all’evasione fiscale e alla commercializzazione di prodotti contraffatti o pericolosi.
Quattordici lavoratori sono stati individuati in situazione di irregolarità, evidenziando una persistente vulnerabilità nel mercato del lavoro locale, spesso sfruttata da datori di lavoro senza scrupoli che mirano a ridurre i costi a discapito dei diritti dei lavoratori e della concorrenza leale.
I cinque datori di lavoro sanzionati dovranno versare sanzioni pecuniarie per un ammontare complessivo di 163.800 euro, una cifra significativa che testimonia la portata del fenomeno.
Le verifiche hanno esteso il loro campo d’azione al controllo degli obblighi fiscali, un aspetto cruciale per la sostenibilità del sistema economico.
Ben 42 esercizi commerciali sono stati verbalizzati per la mancata trasmissione telematica dei corrispettivi all’Agenzia delle Entrate, una violazione che sottrae risorse preziose al finanziamento dei servizi pubblici.
Altrettanto rilevante è stata l’omessa versione del canone Rai speciale, con 35 attività sanzionate.
Il settore turistico, motore economico essenziale per la regione, è stato oggetto di particolare attenzione.
La normativa vigente impone l’esposizione del Codice Identificativo Nazionale (CIN) per tutte le strutture extralberghiere, un obbligo introdotto per garantire trasparenza e tracciabilità.
Ventiquattro gestori di case vacanze, BeB e affittacamere sono stati sanzionati per la mancata ottemperanza a tale disposizione, evidenziando la necessità di una maggiore sensibilizzazione e di un’efficace campagna informativa.
La mancata esposizione del CIN non solo costituisce una violazione amministrativa, ma ostacola anche la verifica della conformità alle normative in materia di sicurezza e igiene.
La salvaguardia del Made in Italy e la tutela dei consumatori sono rimaste priorità assolute.
Oltre 1.300 articoli contraffatti o privi di tracciabilità, tra cui borse, calzature e abbigliamento, sono stati sequestrati, proteggendo l’economia legale e prevenendo danni alla salute dei consumatori.
L’azione coordinata con i Baschi Verdi e l’utilizzo di unità cinofile specializzate ha permesso di effettuare controlli approfonditi su un numero considerevole di veicoli e persone, con 12 segnalazioni alla Prefettura per consumo di sostanze stupefacenti, contribuendo a contrastare il traffico di droga e a tutelare la sicurezza pubblica.
L’efficacia di tali controlli sottolinea l’importanza della collaborazione tra diverse forze dell’ordine e l’impiego di tecnologie avanzate per la prevenzione e la repressione dei reati.
L’intervento della ASL ha portato alla constatazione di violazioni igienico-sanitarie in due attività, con la conseguente richiesta di sospensione dell’attività per uno di questi esercizi, dimostrando l’impegno a garantire la salute pubblica e la sicurezza alimentare.
Questa azione preventiva sottolinea l’importanza di una vigilanza costante e di un rigoroso rispetto delle normative in materia di igiene e sicurezza.