L’Unità Operativa Complessa di Ematologia e Terapia Cellulare dell’Azienda Sanitaria Territoriale di Ascoli Piceno ha compiuto un significativo passo avanti nelle sue capacità cliniche e nella qualità dell’assistenza offerta ai pazienti, grazie a un’importante sinergia tra istituzioni pubbliche e organizzazioni del terzo settore.
Questa evoluzione è concretizzata dall’acquisizione di due apparecchiature all’avanguardia, rese possibili da una generosa donazione dell’Associazione Italiana Donatori di Sangue (AIL) di Ascoli Piceno, supportata dal bando “Dotazioni Sanitarie per Enti del Terzo Settore” promosso dalla Fondazione Carisap.
L’investimento complessivo, stimato in 45.000 euro, segna un punto di svolta per il reparto guidato dal Prof.
Piero Galieni, posizionandolo all’avanguardia nell’ambito della terapia cellululare e nell’assistenza ai pazienti ematologici.
La nuova centrale di monitoraggio multiparametrico rappresenta un elemento cruciale per l’ottimizzazione del processo assistenziale.
Dotata di due monitor trasportabili, questa apparecchiatura consente un controllo continuo e remota dei parametri vitali dei pazienti, offrendo un supporto essenziale in diverse procedure cliniche.
L’importanza di questa capacità si estende ben oltre il semplice monitoraggio di base, estendendosi a protocolli terapeutici complessi come la somministrazione di agenti antineoplastici ad alta tossicità, le terapie CAR-T (Chimeric Antigen Receptor T-cell therapy), interventi salvavita per la gestione delle sepsi e, in generale, per la gestione di pazienti in condizioni critiche.
La possibilità di monitorare i pazienti da remoto, inoltre, incrementa la sicurezza dell’ambiente di lavoro per il personale sanitario.
Parallelamente, l’acquisizione dello scongelatore a secco per sacche di cellule staminali emopoietiche introduce un elemento di innovazione radicale nel campo del trapianto di midollo osseo.
Questa tecnologia, all’avanguardia nel suo genere, elimina completamente il contatto con l’acqua durante il processo di scongelamento.
Questo aspetto è di fondamentale importanza per minimizzare il rischio di contaminazione batterica e virus, preservando la vitalità cellulare e garantendo la massima efficacia del trapianto.
La standardizzazione del processo di scongelamento, resa possibile da questa apparecchiatura, riduce la variabilità dei risultati e aumenta la sicurezza del paziente.
Il Direttore Generale dell’Ast, Antonello Maraldo, e il Direttore Sanitario, Maria Bernadette Di Sciascio, hanno espresso grande apprezzamento per questa collaborazione, sottolineando come l’unione di forze tra il settore pubblico e il terzo settore sia un elemento imprescindibile per migliorare l’offerta sanitaria e rispondere efficacemente alle esigenze dei pazienti.
Il Prof.
Galieni e Agostini, rappresentante dell’AIL, hanno ribadito il loro impegno congiunto a promuovere l’accesso a terapie innovative e a garantire standard di cura sempre più elevati per i pazienti affetti da patologie ematologiche, in un contesto di continua evoluzione scientifica e tecnologica.
Questa iniziativa non solo potenzia le capacità dell’ospedale Mazzoni, ma rappresenta un esempio virtuoso di come la filantropia e la ricerca di soluzioni collaborative possano concretamente migliorare la qualità della vita dei pazienti e promuovere un sistema sanitario più efficiente e accessibile.