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Ascoli Piceno: Onore a medici, eroi e addio al Prefetto

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Nel cuore del Foyer del Teatro Ventidio Basso, ad Ascoli Piceno, si è svolta una cerimonia di profondo significato civile e umano, una celebrazione dei meriti individuali e un omaggio alla memoria di chi ha contribuito al bene comune.

In un’atmosfera solenne, alla presenza delle massime autorità civili e militari della provincia, il Presidente della Repubblica ha onorato tre figure chiave dell’ospedale Mazzoni e dell’Azienda Sanitaria Territoriale: la Dottoressa Mariavirginia Boni, luminare della Medicina Interna, riconosciuta per la sua leadership clinica e la sua dedizione alla cura del paziente; Gianfilippo Renzi, direttore del Pronto Soccorso, pilastro essenziale nella risposta alle emergenze mediche, e l’Ingegnere Giovanni Ferrari, architetto di infrastrutture e innovazioni per il patrimonio sanitario.

La cerimonia ha assunto un’intensità emotiva particolare con la consegna della Medaglia d’Onore alla memoria del militare ascolano Alfredo Pazzi, strappato alla sua famiglia e deportato in Germania in seguito agli eventi drammatici dell’8 settembre 1943.
La figlia Filiana Pazzi, con la voce rotta dalla commozione, ha ricevuto il riconoscimento, incarnando il peso della storia e l’importanza di preservare la memoria collettiva, un monito per le future generazioni.
La sua presenza ha riempito lo spazio di silenzio e riflessione, un tributo a un uomo che ha subito le conseguenze brutali di un conflitto mondiale.

L’arte, come elemento trasversale capace di elevare lo spirito umano, ha contribuito a creare un’atmosfera suggestiva grazie all’interpretazione pianistica di Lorenzo Forlini, giovane talento locale, le cui note hanno accompagnato i momenti più significativi della cerimonia.

Il Prefetto di Ascoli Piceno, Sante Copponi, nel suo discorso di congedo, ha offerto una riflessione più ampia sul significato della collaborazione e della coesione sociale.
La sua esperienza, culminata in questo momento di passaggio di consegne, ha messo in luce come il successo di un’istituzione sia intrinsecamente legato alla capacità di creare sinergie tra le diverse componenti della comunità.
“Quel poco che ho realizzato,” ha dichiarato, “è stato possibile grazie all’apporto di molti, alla fiducia e alla collaborazione attiva di istituzioni, società civile e cittadini.

” Il suo mandato, conclusosi a fine marzo per il raggiungimento dei limiti di età, ha testimoniato una profonda integrazione nel tessuto sociale ascolano, una realtà caratterizzata da un’armonia e un senso di appartenenza che si discostano dalla frammentazione spesso presente in altri contesti.

Ha espresso un sincero apprezzamento per l’ascolano, sottolineandone la coesione nei valori fondamentali, un elemento distintivo che rappresenta un patrimonio da custodire e promuovere.
L’uscita di scena del Prefetto segna la conclusione di un capitolo e l’apertura a nuove sfide per la comunità ascolana, con la speranza di mantenere intatta la sua identità e il suo spirito collaborativo.

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