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sabato 15 Novembre 2025

Bigamia a Ancona: Assolto, ma resta il nodo dei matrimoni all’estero

Un caso complesso, intricato tra diritto internazionale, procedure amministrative e dinamiche familiari, ha visto recentemente un uomo di 54 anni, di origine indiana, assolto dal Tribunale di Ancona con l’accusa di bigamia.

L’assoluzione, pronunciata dal giudice Roberto Evangelisti, si fonda su un punto cruciale: l’assenza di dolo, ovvero l’intenzione deliberata di violare la legge.

La sentenza, la cui motivazione dettagliata sarà depositata entro novanta giorni, solleva interrogativi significativi sulla validità dei matrimoni celebrati all’estero e sulla corretta trasmissione degli atti giudiziari tra Paesi.
La vicenda trae origine da un primo matrimonio celebrato nel 1992 a Camerano, dove l’uomo e la moglie italiana risiedevano.
La coppia ha avuto due figli, ma con il passare del tempo, la relazione si è deteriorata portando alla separazione.
Successivamente, nel 2018, l’uomo ha contratto un secondo matrimonio in Tunisia, con una connazionale.
Nonostante la nuova unione, ha mantenuto la sua residenza a Camerano, dove, a sorpresa, il secondo matrimonio è stato registrato, causando un’incongruenza: agli occhi dell’anagrafe, l’uomo risultava ancora coniugato con la prima moglie.
Questa discrepanza ha innescato un procedimento giudiziario per bigamia.
La difesa, condotta dall’avvocato Rossana Ippoliti, ha sostenuto che l’uomo aveva regolarmente divorziato dalla prima moglie in Tunisia, una procedura di cui la donna stessa era stata informata.

La sentenza di divorzio, secondo quanto riferito, era stata trasmessa all’ambasciata italiana in Tunisia, incaricata di inoltrarla al Comune di Camerano.

Tuttavia, la comunicazione non è mai pervenuta, lasciando l’uomo in una situazione giuridica ambigua e culminando nel processo.
La prima moglie, assistita dall’avvocato Andrea Bordoni, si è costituita parte civile, richiedendo un risarcimento di 20.000 euro per danni morali derivanti dal trauma emotivo causato dal mancato riconoscimento del divorzio.

La donna ha testimoniato in aula, rivelando di essere venuta a conoscenza delle seconde nozze dell’ex marito tramite i social media, specificamente Facebook, dove l’uomo aveva pubblicato immagini del matrimonio.

Questo episodio sottolinea la crescente rilevanza delle piattaforme digitali come fonti di informazione, anche in contesti giuridici delicati.
Dal punto di vista penale, con l’assoluzione dell’imputato, la vicenda si conclude.
La Procura, riconoscendo la mancanza di dolo, ha chiesto l’assoluzione e non intende presentare appello.
Tuttavia, la questione civile rimane irrisolta.

La mancata trasmissione della sentenza di divorzio al Comune di Camerano continua a generare una situazione giuridica anomala, con i due coniugi formalmente ancora sposati.
Questo caso evidenzia la crescente complessità delle questioni legali transnazionali e la necessità di procedure amministrative più efficienti e coordinate per garantire la corretta trasmissione degli atti giudiziari tra i Paesi, tutelando al contempo i diritti e le aspettative dei cittadini coinvolti.
La vicenda pone l’accento sulla vulnerabilità delle relazioni familiari in un mondo globalizzato e sull’importanza di un quadro normativo chiaro e aggiornato per affrontare le sfide poste dai matrimoni celebrati all’estero.

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