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Calendario Polizia di Stato Ascoli Piceno: Arte, Solidarietà e Unicef

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Il calendario della Polizia di Stato di Ascoli Piceno per il 2026 si configura come un’iniziativa di profondo significato sociale e artistico, un ponte tra l’impegno istituzionale e la solidarietà globale.

Presentato dal Questore Aldo Fusco, il volume non è semplicemente un’agenda, ma un progetto che incrocia l’arte, la memoria e l’attenzione verso i più vulnerabili.
Il ricavato della vendita sarà interamente devoluto a sostegno di un cruciale progetto Unicef in Zambia, un gesto concreto per garantire il diritto fondamentale all’acqua potabile per i bambini del paese africano.

Parallelamente, una quota significativa sarà destinata al Fondo Assistenza Valerio, un sostegno essenziale per le famiglie e i figli del personale della Polizia di Stato, testimonianza di un impegno verso il benessere dei propri.
La realizzazione del calendario è frutto di una collaborazione artistica di alto valore.

I fotografi Guido Stazzoni e Settimio Benedusi, membri del collettivo “Ricordi Stampati”, hanno magistralmente interpretato l’identità della Polizia di Stato, coniugando ritratti individuali in bianco e nero, evocativi e potenti, con immagini di gruppo che ne catturano l’unità e la forza.
L’uso di un pannello fotografico, elemento scenico che definisce lo spazio e crea un senso di appartenenza, diventa metafora della figura del singolo all’interno della complessa struttura del corpo di polizia: una collettività dove l’individualità non si disperde, ma si esprime in un contesto più ampio, contribuendo all’integrità del tutto.
Ogni mese del calendario è arricchito da toccanti testimonianze di appartenenti attuali ed ex membri della Polizia di Stato, voci che narrano esperienze, valori e sfide quotidiane, offrendo uno sguardo intimo e autentico sulla realtà professionale.

Il Questore Fusco ha sottolineato la straordinaria qualità dell’immagine, capace di rappresentare il mondo della Polizia nella sua ricchezza, diversità e concretezza.
Il calendario, quindi, si propone non solo come strumento di informazione, ma come finestra aperta sulla vita, il lavoro e l’impegno di chi indossa la divisa, un racconto visivo e umano che celebra il servizio alla comunità e l’attenzione verso i bisogni di chi vive in difficoltà.
Il progetto si eleva così a simbolo di un’istituzione che guarda al futuro con responsabilità e sensibilità.

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