Dieci anni fa, durante la mia esperienza come sindaco di Pesaro, nacque “Candele sotto le Stelle”, un’idea nata dall’esigenza di rivitalizzare il nostro litorale e offrire un’esperienza inedita ai residenti e ai visitatori.
L’illuminazione di un tratto di costa di cinque chilometri, da Baia Flaminia a Fosso Sejore, con migliaia di candele, non fu semplicemente un evento, ma un gesto simbolico, un’affermazione di identità e di potenziale.
La prima edizione superò ogni previsione, attirando una folla straordinaria, oltre quaranta migliaia di persone, creando un’atmosfera magica e coinvolgente, a costo contenuto ma con un impatto economico immediato e significativo, capace di rivaleggiare con eventi di risonanza nazionale come la Notte Rosa.
“Candele sotto le Stelle” si rivelò un catalizzatore di orgoglio locale, un segnale inequivocabile che le Marche potessero aspirare a un ruolo più dinamico e attrattivo nel panorama italiano ed europeo.
Oggi, a distanza di un decennio, l’iniziativa possiede il potenziale per elevarsi a vero e proprio *marchio* dell’estate marchigiana, un appuntamento fisso nel calendario delle esperienze estive, da estendere a tutta la costa, consolidando la sua unicità e amplificandone la portata.
Questo progetto rappresenta una rara opportunità per valorizzare il nostro patrimonio paesaggistico e culturale, intrecciando in modo sinergico le comunità locali e il settore turistico, proiettando le Marche verso nuovi orizzonti di crescita e visibilità internazionale.
Il turismo nelle Marche, pur esprimendo indubbi punti di forza, si trova ad affrontare sfide complesse, spesso aggravate da scelte strategiche discutibili, come l’investimento in strutture inefficienti e costose come l’Atim, che hanno drenato risorse pubbliche preziose.
È imperativo invertire questa tendenza, orientando gli sforzi e gli investimenti verso progetti di impatto reale, che sappiano valorizzare le peculiarità del nostro territorio e rispondere alle esigenze di un turismo sempre più consapevole e attento alla sostenibilità.
Ritengo fondamentale un confronto aperto e costruttivo con figure come Acquaroli, per elaborare strategie mirate e condivise, capaci di rilanciare il turismo marchigiano, liberandolo da schemi obsoleti e favorendo la nascita di nuove opportunità di sviluppo.