L’attività di controllo doganale, fulcro della salvaguardia economica e della sicurezza nazionale, ha recentemente portato a una rilevante confisca presso il porto di Ancona.
Un cittadino greco, domiciliato in Germania, è stato sorpreso a trasportare una consistente somma di denaro contante, pari a 240.000 euro, occultata all’interno del proprio bagaglio a mano, tra gli effetti personali.
L’operazione, condotta congiuntamente dai militari del comando provinciale di Ancona e dai funzionari dell’Ufficio Marche 1 dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, si è avvalsa dell’efficacia di un’unità cinofila della Guardia di Finanza, elemento strategico per la rilevazione di anomalie e nascondigli.
Il comportamento dell’uomo, caratterizzato da un evidente stato di nervosismo, ha insospettito gli operatori, innescando un approfondimento dei controlli che ha portato alla scoperta della somma non dichiarata.
La legislazione vigente in materia di trasporto di denaro contante, infatti, disciplina severamente l’espatrio di ingenti somme, imponendo l’obbligo di dichiarazione per importi superiori a una soglia stabilita.
La violazione ha comportato l’immediata applicazione di una sanzione pecuniaria, unitamente al sequestro di 230.000 euro, corrispondenti alla parte dell’importo che eccede la soglia di 10.000 euro, per la quale è prevista la confisca del 100%.
Tale misura restrittiva mira a prevenire attività illecite, come il riciclaggio di denaro sporco, il finanziamento del terrorismo e l’evasione fiscale, che potrebbero essere agevolate dal trasporto di ingenti somme in contanti non tracciabili.
L’episodio si inserisce in un contesto più ampio di intensificate attività di controllo nel porto di Ancona, che hanno consentito di intercettare, nel breve periodo tra aprile e maggio, oltre 400.000 euro in contanti.
Un dato che, se rapportato all’ultimo anno, evidenzia un flusso di denaro non dichiarato che ha superato la soglia dei due milioni di euro, sottolineando la necessità di un’attenzione costante e di una cooperazione sinergica tra le forze dell’ordine e le agenzie fiscali per contrastare efficacemente i fenomeni di illegalità transfrontaliera e tutelare l’integrità del sistema economico nazionale.
La professionalità e la preparazione degli operatori doganali, coadiuvati dall’utilizzo di tecnologie avanzate e dall’addestramento di unità cinofile specializzate, si confermano elementi imprescindibili per il successo di tali operazioni.