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lunedì 3 Novembre 2025

Criminalità nelle Marche: Fermo in allarme, ma con contesto nazionale.

L’analisi delle statistiche del Ministero dell’Interno, relative alla criminalità nel 2024 e fornite in esclusiva, rivela un quadro complesso e sfaccettato per le Marche, con Fermo che si distingue per un dato allarmante ma contestualizzabile.

La provincia, con un tasso di 3.159,2 reati denunciati ogni 100.000 abitanti (5.279 denunce totali, un incremento del 107% rispetto all’anno precedente), emerge come la provincia marchigiana con il più elevato indice di criminalità.

Questa cifra, sebbene preoccupante, colloca Fermo in una posizione relativamente moderata a livello nazionale, al 57° posto su 106, ben lontana dalle città metropolitane di Milano (leader con 6.952,4 reati ogni 100.000 abitanti), Firenze e Roma, che detengono i primati negativi.
L’evidenziazione di Fermo non deve tuttavia isolare il fenomeno.
L’intera regione Marche, nel suo complesso, si presenta come un territorio con un livello di criminalità inferiore alla media nazionale, suggerendo una realtà più stabile e meno esposta a dinamiche criminali su larga scala rispetto ad altre aree del Paese.

Scendendo nel dettaglio delle altre province marchigiane, si osserva una disuguaglianza significativa.

Ascoli Piceno (73° posto, indice di 2.882,2) segue Fermo, mentre Pesaro Urbino (91°), Ancona (93°) e Macerata (94°) mostrano tassi di criminalità leggermente inferiori, pur con un aumento significativo dei reati denunciati, in particolare a Macerata (+495).

Questo dato potrebbe riflettere un miglioramento nell’efficacia delle forze dell’ordine nel rintracciare e denunciare attività criminali, o un cambiamento nelle dinamiche sociali ed economiche che influenzano i comportamenti devianti.
L’analisi del dettaglio dei singoli reati offre ulteriori spunti di riflessione.

Fermo, nonostante la posizione di rilievo per l’indice complessivo, si distingue negativamente solo per l’usura, piazzandosi al 9° posto nazionale.

La provincia si posiziona in posizioni intermedie per danneggiamento (30°), estorsioni (31°) e, con particolare gravità, sfruttamento della prostituzione e pornografia minorile (34°), un dato che richiede un’attenzione specifica e interventi mirati.

A livello provinciale, Ascoli Piceno registra un numero rilevante di danneggiamenti, mentre Pesaro Urbino evidenzia un numero significativo di denunce per stupefacenti.

Ancona, grazie alla sua posizione portuale, si trova al 9° posto per contrabbando, pur con un numero limitato di denunce, suggerendo forse una sottostima del fenomeno o una sua gestione più discreta.

Infine, Macerata si distingue per il numero di denunce relative allo sfruttamento della prostituzione e pornografia minorile, un dato che, come già sottolineato, richiede un’indagine approfondita e misure preventive.
In sintesi, i dati presentati delineano un quadro complesso, che va oltre la semplice lettura dell’indice di criminalità.

Richiedono un’analisi contestuale, che tenga conto delle specificità territoriali, delle dinamiche sociali ed economiche, e delle politiche di prevenzione e repressione adottate.

Un’attenzione particolare deve essere rivolta alle province di Fermo e Macerata, che presentano dati preoccupanti per quanto riguarda lo sfruttamento della prostituzione e pornografia minorile, e alle province portuali, come Ancona, dove i flussi commerciali possono favorire attività illecite.
Infine, è fondamentale monitorare l’andamento dei reati legati alla droga, come evidenziato a Pesaro Urbino, e continuare a investire in risorse umane e tecnologiche per contrastare efficacemente la criminalità in tutte le sue forme.

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