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Derby Ascoli-Samb: Tifosi in rivolta contro le restrizioni.

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Il ruggito della passione bianconera si è levato ieri sera ad Ascoli Piceno, un coro di protesta che risuona contro le misure restrittive imposte in vista del tanto atteso derby con la Sambenedettese.
Un evento sportivo che trascende il semplice risultato calcistico, un’epopea radicata nel tessuto sociale e culturale di due città, un intreccio di storia, identità e rivalità.

Davanti alle porte dello stadio Del Duca, i tifosi dell’Ascoli, custodi di una fede tramandata di generazione in generazione, hanno espresso il proprio disappunto nei confronti delle disposizioni congiunte di CASMS, Prefettura e Questura.

Queste misure, emanate per garantire l’ordine pubblico, hanno determinato un limite imposto alla partecipazione popolare, un’interferenza percepita come un affronto alla passione e alla tradizione.

Le restrizioni, draconiane, vedono l’impossibilità per le tifoserie ospiti di seguire le due sfide: domenica al Del Duca, per il campionato di Serie C (girone B), e mercoledì al Riviera delle Palme, in un vibrante match di Coppa Italia a eliminazione diretta.

Una scelta che ha generato sgomento e frustrazione, segnando un precedente inedito nella storia di un derby che ha sempre rappresentato un momento di forte aggregazione e condivisione.

Lo striscione eretto dai supporters bianconeri, un grido di battaglia chiaro e inequivocabile: “Contro le vostre comode chiusure! Contro le vergognose restrizioni! Contro i ridicoli teatrini! Rispettate il nostro derby! Rispettate la sua storia!”.

Un appello all’autorità, una richiesta di comprensione e rispetto nei confronti di un fenomeno sociale complesso e profondo.
La scelta di posizionarsi simbolicamente all’esterno del settore destinato alla tifoseria ospite sottolinea la loro ferma opposizione a un provvedimento ritenuto ingiusto e limitativo.
La decisione di vietare le trasferte, un atto che rischia di compromettere l’atmosfera e la carica emotiva del derby, si aggiunge a una serie di limitazioni imposte anche per l’incontro di San Benedetto del Tronto.

L’applicazione di criteri restrittivi per l’acquisto dei biglietti, come la residenza in specifici comuni e il possesso della Fidelity Card, alimenta ulteriormente il senso di ingiustizia e di esclusione.
Nonostante le restrizioni, la passione dei tifosi bianconeri non si placa.
La frenesia con cui sono stati venduti i circa 3.000 biglietti disponibili per il match del Del Duca, in meno di venti minuti, testimonia la loro determinazione a sostenere la squadra.
A questi si aggiungono i 7.158 abbonati, un numero significativo che contribuirà a creare un’atmosfera incandescente per il derby, che torna a farsi sentire dopo ben 39 anni, un tempo lunghissimo che ha alimentato la memoria e l’attesa.
Il ritorno del derby non è solo un evento sportivo, ma una celebrazione di un’identità condivisa, una riconferma dei valori di lealtà, coraggio e passione che da sempre animano il mondo del calcio.

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