giovedì 28 Agosto 2025
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Digiuno a Torrette: Medici in Protesta per Gaza

Un’eco di silenzio si è fatta strada nel brusio della pausa pranzo, un’interruzione carica di significato.

Un gesto sobrio, ma profondamente eloquente: un cartello, un semplice foglio con la scritta “Digiuno contro il genocidio a Gaza”, diventava il fulcro di un appello urgente.
Medici e personale sanitario dell’Azienda Ospedaliera Universitaria delle Marche hanno risposto a una chiamata di coscienza, partecipando a un Digiuno per Gaza che si è concretizzato in una pacifica assemblea di fronte all’imponente cittadella sanitaria di Torrette, ad Ancona.
L’iniziativa, che si è svolta intorno alle 14, ha visto la partecipazione di circa cento figure professionali in camice bianco, un simbolo potente del giuramento di Ippocrate e dell’impegno a proteggere la vita umana, un impegno che si sentiva gravemente compromesso dagli eventi in corso.

Il Digiuno per Gaza non era una semplice astensione dal cibo, ma una forma di protesta silenziosa, un atto di solidarietà verso le vittime del conflitto israelo-palestinese.
Il messaggio lanciato era diretto al governo israeliano, sollecitando un’immediata cessazione delle operazioni militari sulla Striscia di Gaza.

L’attenzione si concentrava in particolare sulla protezione delle infrastrutture sanitarie, luoghi che dovrebbero essere santuari di cura e non bersagli di violenza.

La distruzione di ospedali e cliniche, la perdita di vite umane tra il personale medico e i pazienti, rappresentano una profonda violazione dei principi umanitari fondamentali.
L’adesione di medici e sanitari all’iniziativa non è un fatto isolato, ma riflette una crescente preoccupazione all’interno della comunità medica internazionale.

Molti professionisti della salute hanno espresso pubblicamente la loro angoscia per la situazione umanitaria a Gaza, denunciando le conseguenze devastanti del conflitto sulla popolazione civile.
Questo gesto di Digiuno per Gaza si inserisce in un contesto più ampio di mobilitazione globale per chiedere la pace e la giustizia in Medio Oriente.
La comunità medica, con la sua voce autorevole e la sua etica professionale, contribuisce a sensibilizzare l’opinione pubblica e a esercitare pressione sui governi affinché agiscano in modo responsabile e rispettino il diritto internazionale.
La speranza è che questo silenzio, questo atto di digiuno, possa contribuire a far cessare le armi e a promuovere un futuro di pace e sicurezza per tutti.

Un futuro dove la vita umana, in ogni sua forma, sia riconosciuta e protetta come un diritto inalienabile.

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