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giovedì 23 Ottobre 2025

Disordini ad Ancona: allontanati due uomini, tunisino e italiano.

In seguito a un episodio di grave disordine pubblico verificatosi lunedì scorso in Piazza Roma, il Questore di Ancona, Cesare Capocasa, ha formalizzato provvedimenti di allontanamento obbligatorio nei confronti di due individui, di nazionalità tunisina e italiana rispettivamente.

L’incidente, maturato durante un regolare controllo di polizia, ha visto i due giovani manifestare un atteggiamento ostile e aggressivo nei confronti degli agenti, generando un’escalation di comportamenti riprovevoli che hanno richiesto un intervento autoritario da parte delle forze dell’ordine.
Il cittadino tunisino è stato segnalato all’autorità giudiziaria per inosservanza degli obblighi previsti dal regime di soggiorno, evidenziando una potenziale irregolarità nella sua posizione giuridica e sollevando interrogativi sulla sua integrazione sociale e il rispetto delle normative vigenti.
La verifica della documentazione di identità e del permesso di soggiorno, infatti, rappresenta un adempimento fondamentale per garantire la sicurezza pubblica e il controllo del territorio.
Il comportamento del secondo individuo, di nazionalità italiana, ha superato di gran lunga una mera opposizione al controllo.
Dopo essere stato inizialmente congedato, ha rivolto epiteti ingiuriosi agli agenti, danneggiando un veicolo di servizio con un gesto di violenza gratuita e proseguendo in una dimostrazione di sfida e provocazione.

Tale condotta, qualificabile come vera e propria aggressione, ha portato al suo accompagnamento in questura e alla conseguente denuncia per reati di violenza o minaccia a pubblico ufficiale, resistenza a pubblico ufficiale e oltraggio.
La gravità delle azioni poste in essere dai due individui, unite alla loro potenziale capacità di generare disordine e turbare l’ordine pubblico, ha indotto il Questore a disporre misure restrittive di allontanamento dal territorio comunale.

Il cittadino tunisino è stato colpito da un divieto di ritorno della durata di un anno, mentre al cittadino italiano è stata imposta una misura più severa, pari a tre anni.
Queste disposizioni, confermate in ottemperanza all’articolo 14 dello Statuto dei diritti del lavoratore straniero e con riferimento alla valutazione di pericolosità sociale, mirano a prevenire ulteriori atti di violenza, a tutelare la sicurezza della collettività e a riaffermare l’autorità dello Stato di fronte a comportamenti che ne mettono in discussione il ruolo.

La decisione riflette una crescente preoccupazione per l’aumento di episodi di illegalità e la necessità di interventi mirati per garantire la convivenza pacifica e il rispetto delle leggi.

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