La crescente adesione al divieto di utilizzo del telefono cellulare in classe, un fenomeno che trascende le frontiere nazionali e cattura anche l’attenzione delle nuove generazioni, emerge con chiarezza da recenti indagini.
Un sondaggio francese condotto da Le Figaro ha rivelato un consenso schiacciante, con il 95% dei partecipanti favorevole alla restrizione, mentre in Italia il dato si attesta al 76%, indicando un’ampia condivisione di questa scelta.
Durante una visita al Liceo Artistico Scuola del Libro di Urbino, nel contesto di un più ampio tour nelle Marche che culminerà in serata a Pesaro, il Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha sottolineato come questa misura rappresenti un investimento strategico nel benessere e nella crescita degli studenti.
Accompagnato dalla Direttrice dell’Ufficio Scolastico Regionale, Donatella D’Amico, e dal Sindaco di Urbino, Maurizio Gambini, il Ministro ha enfatizzato come la restrizione non sia una semplice imposizione, ma una risposta concreta a una crescente preoccupazione per gli effetti negativi derivanti dall’uso eccessivo di dispositivi digitali durante le ore scolastiche.
L’importanza di questa scelta va ben oltre la mera prevenzione delle distrazioni in aula.
Secondo il Ministro Valditara, la misura è intrinsecamente legata alla promozione di un apprendimento più efficace e duraturo.
La letteratura scientifica internazionale, sempre più corposa, evidenzia inequivocabilmente come l’apprendimento attivo, basato sulla manipolazione fisica dei materiali didattici – carta, penna, libro – favorisca una comprensione più profonda e un consolidamento delle conoscenze superiori rispetto allo studio mediato da schermi.
Questa modalità di apprendimento promuove la memorizzazione a lungo termine, stimola il pensiero critico e incoraggia una connessione più significativa con il materiale di studio.
La scelta di Urbino, città ricca di storia e custode di un patrimonio culturale immenso, ha contribuito a creare un contesto simbolico particolarmente significativo.
Il Liceo Artistico Scuola del Libro, con la sua vocazione alla tradizione artigianale e alla valorizzazione del libro come oggetto culturale, ha offerto un’immagine tangibile dell’importanza di un approccio all’apprendimento che privilegia la dimensione manuale e la concentrazione.
Il divieto di telefoni cellulari, in questo scenario, si configura come un ritorno a un modello pedagogico più attento alle esigenze cognitive e allo sviluppo emotivo degli studenti, un invito a riscoprire il valore della pausa, della riflessione e dell’interazione umana.
L’iniziativa si pone quindi non come una limitazione, ma come un’opportunità per coltivare un ambiente di apprendimento più stimolante, inclusivo e orientato al successo formativo.