cityfood
cityeventi
lunedì 27 Ottobre 2025

Droga in carcere: indagini ad Ascoli Piceno e ombre sulla sicurezza.

Nel contesto del carcere di Ascoli Piceno, un episodio recentemente verificatosi solleva interrogativi profondi sulle dinamiche della criminalità organizzata all’interno delle strutture penitenziarie e sul delicato equilibrio tra sicurezza, diritti dei detenuti e responsabilità dello Stato.

Durante una visita medica disposta dal detenuto stesso, in seguito a problematiche di natura clinica, agenti della polizia penitenziaria hanno rinvenuto, durante le consuete procedure di controllo, un involucro contenente sostanza stupefacente: cocaina.
La reazione immediata del detenuto, di origine magrebina, ha tentato di distogliere l’attenzione dalla gravità della scoperta, sostenendo che il contenuto fosse un farmaco somministrato dal personale infermieristico.

Un’affermazione prontamente smentita dall’analisi peritale della sostanza, confermando inequivocabilmente la natura illecita del ritrovamento.

L’uomo è stato quindi segnalato all’attenzione della Procura della Repubblica di Ascoli Piceno, avviando così le necessarie indagini.
Questo evento si inserisce in un contesto più ampio di costante vigilanza da parte della polizia penitenziaria, impegnata a contrastare l’infiltrazione della criminalità organizzata all’interno dell’istituto di pena.
La lotta contro l’introduzione di oggetti e sostanze proibite, capaci di compromettere l’ordine e la sicurezza della struttura, rappresenta una sfida quotidiana.
Un compito che richiede dedizione, coraggio e un elevato senso del dovere da parte del personale, spesso operante in condizioni di forte pressione e con risorse limitate.

Le parole del segretario del sindacato Osapp, Salvatore De Blasi, dipingono un quadro preoccupante: un clima di crescente tensione all’interno dei penitenziari italiani, caratterizzato da episodi di offesa, derisione e aggressione nei confronti degli agenti.
La percezione di un vuoto d’azione da parte delle istituzioni, incapaci di fornire un adeguato supporto e protezione al personale, alimenta un senso di frustrazione e di abbandono.

La situazione evidenzia una questione cruciale: la necessità di un ripensamento complessivo del sistema penitenziario, che vada oltre la mera repressione e si concentri sulla riabilitazione e il reinserimento sociale dei detenuti.
Un sistema che garantisca la sicurezza del personale, rispetti i diritti dei detenuti e promuova un ambiente di convivenza basato sul rispetto reciproco.

L’applauso e il ringraziamento del sindacato Osapp agli agenti coraggiosi e valorosi che quotidianamente adempiono al loro dovere, sono un riconoscimento doveroso, ma anche un monito per lo Stato, affinché si assuma la responsabilità di fornire un supporto concreto e una protezione adeguata a chi, con abnegazione, opera in prima linea nella difesa della legalità e della sicurezza pubblica.

- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -
Sitemap