L’Azienda Sanitaria Territoriale di Pesaro-Urbino (AST PU) sta implementando un piano strategico volto a rafforzare la resilienza e la qualità dei servizi di emergenza-urgenza, con particolare attenzione ai presidi ospedalieri di Pesaro, Fano e Urbino.
La decisione, frutto di un’analisi approfondita delle attuali criticità e delle dinamiche post-pandemiche, mira a superare la dipendenza da personale esterno tramite l’inserimento diretto di medici in un regime di collaborazione.
Dalle sedici candidature risultate idonee, undici professionisti saranno integrati nell’organico, distribuendo le risorse in modo mirato per ottimizzare la copertura territoriale.
Il presidio Santa Croce di Fano accoglierà cinque di questi medici, il reparto di Pesaro ne riceverà quattro, mentre il nosocomio di Urbino due.
Questa distribuzione strategica è volta a compensare le disparità di carico di lavoro e a garantire un accesso più equo alle cure per l’intera popolazione.
L’iniziativa non si limita a un semplice rafforzamento numerico.
L’AST PU prevede, inoltre, l’inserimento di una specializzanda all’ultimo anno di formazione presso il presidio di Pesaro, a partire da novembre.
Tale figura professionale, sotto la supervisione di specialisti senior, affiancherà il personale esistente, contribuendo all’accumulo di competenze e all’evoluzione continua delle pratiche cliniche.
Questo elemento rappresenta un investimento nel futuro, con l’obiettivo di formare nuove risorse interne e ridurre la dipendenza da personale esterno nel lungo termine.
“L’obiettivo primario è la creazione di un organico stabile e strutturato, capace di rispondere in maniera efficace ed efficiente alle esigenze della collettività,” sottolinea Alberto Carelli, Direttore Generale dell’AST PU.
L’implementazione del piano prevede un progressivo consolidamento dei presidi entro pochi mesi, consentendo agli operatori sanitari di operare in condizioni ottimali e dedicarsi con maggiore attenzione alla cura dei pazienti.
La Regione Marche, rappresentata dal Vice Presidente e Assessore alla Sanità, Filippo Saltamartini, esprime un giudizio positivo sull’iniziativa, definendola una “risposta concreta e importante alla carenza di medici nell’emergenza-urgenza”.
L’intervento è percepito come un elemento cruciale per il rilancio del sistema sanitario locale, offrendo un “respiro” fondamentale a un servizio essenziale per la salute pubblica, e ponendo le basi per un sistema più robusto, sostenibile e capace di affrontare le sfide future con maggiore sicurezza.
L’iniziativa si pone come esempio di come un approccio strategico e mirato possa contribuire a migliorare l’accesso alle cure e a rafforzare il tessuto sanitario territoriale.