Fabriano intraprende un percorso innovativo per l’inclusione urbana con l’approvazione del Piano per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche (PEBA), un documento strategico frutto di una collaborazione sinergica tra l’amministrazione comunale e l’Università degli Studi di Camerino, in particolare la Facoltà di Architettura e Design, attraverso un accordo di ricerca dedicato.
Questo non è semplicemente un elenco di interventi correttivi, ma una vera e propria indagine sulla fruibilità del patrimonio urbano, un atto di responsabilità sociale volto a garantire la piena partecipazione alla vita civica di ogni cittadino, indipendentemente dalle proprie condizioni fisiche o sensoriali.
Il PEBA si concentra inizialmente su un’area tematica e territoriale definita, riconoscendo che l’abbattimento delle barriere architettoniche è un processo complesso e articolato, che richiede un approccio graduale e mirato.
L’analisi si concentra in particolare sulla connettività tra i punti strategici di accesso alla città – i parcheggi di via dei Cappuccini, piazzale Garibaldi, piazzale Matteotti e la fermata autobus lungo via Moccia – e i principali poli culturali che ne costituiscono il cuore pulsante: il Museo della Carta e della Filigrana, il Cinema Montini, il Centro culturale San Benedetto, Palazzo Molajoli, la Pinacoteca civica, Palazzo del Podestà, il Teatro Gentile, l’Oratorio della Carità, la Biblioteca Sassi e il Loggiato San Francesco, il Museo Guelfo.
Il piano, pertanto, non si limita a valutare l’accessibilità interna di questi luoghi di cultura, ma mira a creare percorsi fluidi e sicuri che ne consentano la fruizione a tutti, superando le disconnessioni e le limitazioni esistenti.
Si tratta di un’operazione di riprogettazione urbana che considera l’esperienza del visitatore nel suo complesso, valorizzando al contempo il ricco patrimonio storico-artistico e architettonico che caratterizza il centro storico fabrianese.
La sindaca Daniela Ghergo sottolinea come il PEBA rappresenti un primo, cruciale passo verso la creazione di una città più inclusiva, uno strumento operativo che permette di intervenire in modo prioritario nelle aree più critiche, rispondendo alle esigenze dei cittadini con disabilità e alle persone più vulnerabili.
L’atto amministrativo è interpretato non come un punto di arrivo, ma come l’avvio di un percorso di miglioramento continuo, sostenuto dalla volontà politica di ricercare nuove risorse e opportunità di finanziamento.
L’assessore alla Comunità e alla Solidarietà, Maurizio Serafini, condivide questa visione, evidenziando come il PEBA fornisca una “bussola” per orientare gli interventi futuri, anticipando un impegno costante nella ricerca di finanziamenti e nell’ampliamento del piano stesso, affinché possa abbracciare un numero sempre maggiore di aree e servizi comunali.
Il PEBA, dunque, non è solo un progetto architettonico, ma un investimento nel capitale sociale della città, un impegno verso un futuro più equo e accessibile a tutti.







