Un drammatico scenario si è consumato nel Fabrianese, dove l’astuzia criminale ha preso di mira una donna anziana, ottantottenne, sfruttando il suo affetto filiale e la sua vulnerabilità.
Un sofisticato schema di truffa, orchestrato da due giovani provenienti dalla Campania, ha portato all’arresto dei responsabili da parte dei Carabinieri della Compagnia di Fabriano, evidenziando una spietata escalation di tecniche manipolatorie.
L’evento si è dipanato a partire dalla giornata di ieri, quando la vittima ha ricevuto una telefonata inattesa, apparentemente proveniente da un ufficiale dei Carabinieri.
Con un abile gioco di parole e una narrazione accuratamente costruita per suscitare paura e urgenza, il truffatore ha comunicato l’immediato arresto del figlio della donna, accusato di rapina.
La gravità della situazione, presentata in modo allarmante, ha indotto l’anziana a credere alla veridicità della comunicazione.
Il truffatore, abile nel creare un senso di emergenza, ha convinto la donna a procedere con la consegna immediata di denaro contante e preziosi, dipingendo un futuro incerto e gravoso per il figlio in caso di mancata collaborazione.
La pressione psicologica esercitata ha paralizzato il giudizio della vittima, spingendola a compiere un gesto dettato dalla disperazione e dalla volontà di evitare conseguenze legali per il figlio.
Un giovane, presentato come emissario delle forze dell’ordine, si è successivamente recato presso l’abitazione della donna, ricevendo la somma di 2.500 euro in contanti e un consistente quantitativo di monili d’oro.
Solo successivamente, la donna, una volta placata l’immediatezza dello shock, ha realizzato di essere caduta vittima di una truffa di inaudita crudeltà.
L’allarme dato dalla vittima ha innescato un immediato intervento dei Carabinieri, i quali hanno attivato una caccia all’uomo volta a rintracciare il veicolo utilizzato dai truffatori.
L’inseguimento si è concluso con il blocco del mezzo sulla SS 76, in direzione Roma, nei pressi di Fabriano Sud.
La perquisizione del veicolo ha permesso di recuperare la somma di 2.500 euro, suddivisa in banconote di vario taglio, e un sacchetto di plastica contenente i preziosi sottratti alla vittima.
La ricostruzione degli eventi ha permesso ai Carabinieri di raccogliere elementi di prova inconfutabili a carico dei due giovani campani, culminando nel loro arresto per truffa aggravata in concorso.
La successiva udienza di convalida degli arresti, tenutasi presso il Tribunale di Ancona, ha confermato la legittimità delle azioni delle forze dell’ordine, disponendo la sottoposizione degli arrestati agli arresti domiciliari presso i rispettivi comuni di residenza.
Questo episodio rappresenta un monito per l’intera comunità, sottolineando l’importanza di mantenere alta l’attenzione e di verificare sempre l’identità dei chiamanti, soprattutto quando si tratta di comunicazioni che coinvolgono persone care e situazioni apparentemente urgenti.








