martedì 2 Settembre 2025
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Falconara: fuga rocambolesca, arrestato tunisino ricercato

Nella mattinata di ieri, un’operazione antidroga condotta dai Carabinieri della Tenenza di Falconara (Ancona) ha portato all’arresto di un uomo di trentatré anni, originario della Tunisia, accusato di resistenza e violenza a pubblico ufficiale.
L’intervento, mirato a contrastare il traffico di sostanze stupefacenti, si è concretizzato con un’irruzione in un’abitazione dove l’uomo risiede con la moglie.
Durante la perquisizione domiciliare, il soggetto, presumibilmente preso dal panico, ha tentato una fuga rocambolesca, lanciandosi dalla finestra del primo piano indossando solo indumenti intimi e ciabatte.

La precipitosa evasione, un gesto che testimonia l’ansia e la potenziale consapevolezza di essere finito in una rete di indagini più ampia, ha innescato un inseguimento ad alta tensione.
I militari, alcuni dei quali avevano predisposto un servizio di osservazione e perlustrazione perimetrale della palazzina, hanno prontamente reagito, dando la caccia al fuggitivo.

L’inseguimento si è esteso fino alla spiaggia, attraverso un sottopasso pedonale, creando un momento di forte tensione e coinvolgendo anche i passanti.

Il tentativo di latitanza si è concluso con un arresto, durante il quale un carabiniere è caduto a terra riportando escoriazioni che hanno richiesto cure mediche presso l’ospedale di Chiaravalle.
L’episodio sottolinea il rischio e la pericolosità intrinseca nell’attività di contrasto alla criminalità.

Successive operazioni di polizia all’interno dell’abitazione hanno permesso di rinvenire dieci grammi di hashish e la somma di quasi ottocento euro, la cui provenienza solleva il sospetto di attività illecite legate allo spaccio.
L’uomo è stato denunciato a piede libero per possesso di sostanze stupefacenti, in attesa di ulteriori accertamenti che possano chiarire l’origine del denaro rinvenuto.

Un controllo dei precedenti ha rivelato una situazione giuridica particolarmente complessa: a carico del trentatreenne gravava un decreto di espulsione emesso dal Prefetto di Pesaro e Urbino e un ordine del Questore, sempre della stessa città, che imponeva l’abbandono del territorio nazionale, entrambi datati a febbraio.

Questi provvedimenti, preludio a una potenziale espulsione, sembrano aver contribuito alla paura e alla disperazione che hanno spinto l’uomo alla fuga.

Il Giudice Roberto Evangelisti, in sede di convalida dell’arresto, ha disposto l’obbligo di firma.
Durante l’interrogatorio, l’uomo ha spiegato di aver fuggito per timore di essere rimpatriato, avvalorando la sua condizione di persona in attesa del permesso di soggiorno e richiamando la sua discesa in Italia attraverso un viaggio migratorio, un “barcone della speranza”, che lo ha portato a cercare una nuova vita in Europa.
L’accaduto solleva, con forza, questioni di natura migratoria, di integrazione e di gestione dei flussi umani, ponendo l’attenzione sulle vulnerabilità che spesso caratterizzano il percorso dei migranti e sulle conseguenze, a volte drammatiche, di una condizione giuridica precaria.

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