In seguito a una serie di gravi episodi di violenza che hanno insanguinato la città di Fano tra febbraio e marzo del 2025 – aggressioni fisiche caratterizzate da percosse e rapine – la Questura di Pesaro-Urbino ha implementato un provvedimento d’incalzante prevenzione.
La Questora Francesca Montereali, con un atto che segna una risposta decisa e mirata, ha disposto l’imposizione di misure restrittive che comportano il divieto di accesso a esercizi pubblici che servono alimenti e bevande, estendendo la limitazione a tutto il territorio provinciale.
Questi provvedimenti, di natura cautelare personale, costituiscono un’applicazione concreta del principio di prevenzione generale, mirando a interrompere il ciclo di violenza e a dissuadere da comportamenti analoghi.
Non si tratta di una punizione definitiva, ma di una misura temporanea, volta a proteggere la sicurezza pubblica e a garantire l’incolumità dei cittadini, in attesa che le indagini, meticolosamente condotte dalla Polizia di Stato, facciano piena luce sulla dinamica degli eventi e consentano l’identificazione di tutti i responsabili.
La complessità delle indagini, che ha richiesto un’approfondita attività di ricostruzione degli episodi e un’accurata analisi delle testimonianze e delle prove raccolte, ha permesso di individuare i presunti autori dei reati.
La decisione di adottare misure così drastiche riflette la gravità dei fatti e la necessità di agire in modo tempestivo ed efficace.
Le prescrizioni imposte, rigorose e vincolanti, sono accompagnate da sanzioni severe per eventuali violazioni.
Chiunque, malgrado il divieto, dovesse accedere ai luoghi indicati, rischia una pena di reclusione che varia da uno a tre anni, unitamente a una sanzione pecuniaria compresa tra i 10.
000 e i 24.
000 euro.
Questa severità nel sistema sanzionatorio ha lo scopo di rafforzare l’effetto deterrente del provvedimento, comunicando in modo chiaro che comportamenti violenti e inaccettabili non saranno tollerati.
L’iniziativa rappresenta un esempio di come le autorità giudiziarie possano, nel rispetto dei principi del diritto e della presunzione di innocenza, adottare misure preventive per tutelare la collettività e contrastare la criminalità giovanile, sottolineando al contempo la necessità di un impegno costante per promuovere una cultura della legalità e del rispetto reciproco.
Il provvedimento, pur essendo una risposta immediata alla situazione di emergenza, si inserisce in un contesto più ampio di strategie di prevenzione e contrasto alla criminalità, che mirano a intervenire sulle cause profonde del fenomeno e a favorire il recupero sociale dei giovani a rischio.