Un’indagine complessa, scaturita da crescenti anomalie negli inventari di una primaria azienda manifatturiera della provincia di Pesaro-Urbino, ha portato alla sospensione e alla deferizione all’autorità giudiziaria di due figure chiave all’interno della struttura. L’azienda, leader nel settore della progettazione e produzione di macchinari industriali, si è trovata a fronteggiare un’inquietante disparità tra le scorte dichiarate e la reale disponibilità di materiale, specificamente legno destinato alla lavorazione.Le segnalazioni, inizialmente considerate lievi discrepanze contabili, si sono poi rivelate l’emergere di un problema strutturale, alimentato da ammanchi progressivi e significativi. La dirigenza aziendale, preoccupata dalla potenziale perdita di capitale e dalla compromissione dell’operatività, ha prontamente attivato un’indagine interna, parallelamente all’avvio di una collaborazione formale con la Polizia di Stato.L’inchiesta, condotta con meticolosità, ha portato all’identificazione di due dipendenti, entrambi con ruoli di responsabilità all’interno del processo produttivo e con accesso privilegiato alle aree di stoccaggio del materiale. Le perquisizioni personali e domiciliari, eseguite a seguito di un’approfondita attività di riscontro probatorio, hanno rivelato la presenza di ingenti quantità di legno, riconducibile alle scorte aziendali, utilizzate per scopi estranei all’attività lavorativa principale. Si ipotizza che il materiale sottratto fosse destinato a progetti personali, forse anche alla realizzazione di prodotti artigianali o alla vendita al dettaglio, configurando un illecito di natura patrimoniale di notevole gravità. L’entità del danno economico, ancora in fase di quantificazione precisa, si preannuncia rilevante, considerando sia il valore intrinseco del materiale sottratto, sia le ripercussioni negative sull’immagine e sulla reputazione aziendale.L’accusa di furto, deferita all’autorità giudiziaria, apre ora un processo volto ad accertare l’effettiva responsabilità dei due dipendenti e a ricostruire l’intera dinamica degli eventi. L’episodio solleva inoltre interrogativi sulla sicurezza interna all’azienda, sui controlli di gestione del magazzino e sull’adozione di misure preventive più stringenti per contrastare il rischio di comportamenti disonesti e danneggiare il patrimonio aziendale. L’azienda, nel frattempo, ha avviato un’analisi approfondita delle procedure interne e sta valutando l’implementazione di nuovi sistemi di monitoraggio e controllo per prevenire il ripetersi di simili episodi.